Bonus made in italyArrivano le etichette 2.0 per salvaguardare la qualità dei prodotti Made in Italy. La Camera approverà in prima lettura una proposta di legge del Pd che garantisce incentivi alle pmi che usano strumenti innovativi per la tracciabilità dei prodotti. “Con questa legge pensiamo al consumatore finale ma anche alle piccole e medie imprese, ai consorzi o rete di imprese che possono usufruire di crediti se si dotano di etichette di nuova generazione leggibili con smartphone e tablet”, spiega il primo firmatario della legge, il deputato Angelo Senaldi del Pd.

 

“La proposta nasce dalla richiesta delle pmi che non sono tutelate dal grande marchio e hanno problemi di contraffazione in tantissimi campi, dall’agroalimentare alla pelletteria e alla farmaceutica fino alla meccanica”, insiste Senaldi. La legge è “ritagliata dalle possibilità che ci offre la normativa Ue riferendosi alla qualità e sicurezza del prodotto ed evitando di parlare apertamente di ‘made in’, ma sappiamo che saranno i nostri prodotti ad essere premiati dai consumatori”, conclude Senaldi. La relatrice, Caterina Bini (Pd), ricorda che il plafond iniziale per gli incentivi è di 20 milioni di euro.

 

Si tratta – spiega la Coldiretti – di una informazione visiva sul contenuto di nutrienti abbinata a un colore e alla percentuale giornaliera di assunzione. A causa del sistema di etichettatura nutrizionale adottato dal Regno Unito, con i bollini rosso, giallo o verde ad indicare il contenuto di nutrienti critici per la salute il Parmigiano Reggiano pre-porzionato etichettato a “semaforo” dal 2013 al 2015 ha avuto – sottolinea la Coldiretti – una perdita di quota di mercato del 13% in volume mentre il calo per il Prosciutto di Parma è stato del 14% secondo una ricerca elaborata da Nomisma. Questo perché – critica la Coldiretti – la segnalazione sui contenuti di grassi, sali e zuccheri non si basa sulle quantità effettivamente consumate, ma solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze.