Allo scopo di abbattere le barriere che impediscono nelle isole italiane la prospettiva di innovazione energetica, Legambiente attraverso il progetto Isole Smart energy promuove nelle isole di Favignana, Giglio, Lampedusa, i cambiamenti necessari per invertire lo scenario energetico attuale puntando sul contributo di sole, vento, mare. Risorse che certo non mancano alle nostre isole che soffrono invece di una gestione obsoleta delle politiche energetiche, tutta da rivedere. Non basteranno miglioramenti nell’efficienza degli impianti a gasolio, come ha previsto il Governo Renzi.
Per questo Legambiente lancia un dibattito pubblico con un questionario online, 10 domande per capire come gestire la transizione energetica in queste tre isole e costruire un modello normativo che possa valere anche altrove. Un confronto aperto con Ministeri, Autorità per l’energia, Comuni, imprese, mondo della ricerca. L’obiettivo è muovere idee e proposte verso un modello energetico pulito che risponda ai fabbisogni elettrici, termici e di una mobilità sostenibile sulle isole. Una prospettiva di cambiamento nell’interesse dei cittadini e dell’ambiente, nel rispetto dell’immenso potenziale turistico di queste isole.
Dai Mari del Nord all’Oceano Pacifico, oggi le grandi e piccole isole sono un cantiere di innovazione energetica che sta dimostrando come sia possibile puntare sulle rinnovabili per rispondere a tutti i fabbisogni energetici. El Hierro, Samso, Eigg, Bonaire, Bornholm, Pellworm, Tokelau, Aruba, Muck, White, Gigha. Sarebbe davvero una bella notizia che all’elenco di queste isole si aggiungesse qualche realtà italiana. Ma, ad oggi, nelle isole minori del Belpaese l’energia è costosissima, 70milioni di Euro che paghiamo nelle bollette, e prodotta da vecchi e inquinanti impianti da fonti fossili. Malgrado le potenzialità delle rinnovabili siano enormi, la transizione che si sta rivelando un successo in altre parti del mondo da noi è bloccata.