L’efficienza energetica coinvolge oggi nel nostro Paese oltre 300 mila aziende e più di 3 milioni di occupati in tutti i settori: dai trasporti alla meccanica, dall’elettronica alle tecnologie per la riqualificazione energetica degli edifici. Un settore trasversale e in espansione, e non solo per i benefici ambientali che apporta: secondo i dati messi insieme dagli analisti di Avvenia, la White Economy è infatti in grado di generare un indotto pari anche al triplo di ciascun investimento.

Promuovere l’efficienza energetica diventa così una grande misura di rilancio delle più rilevanti competenze industriali per le quali il nostro Paese è leader mondiale: se sostenuto, il ramo dell’economia relativo alla riqualificazione energetica nei prossimi 5 anni potrebbe dare un contributo al tasso medio di crescita del PIL annuale superiore dello 0,5%, consentendo anche di creare oltre un milione di nuovi posti di lavoro.

«Il risparmio energetico non implica dunque solo ridurre i costi e quindi una maggiore competitività delle imprese – puntualizza Giovanni Campaniello, fondatore e amministratore unico di Avvenia – ma anche rilanciare l’intera economia nazionale in un periodo in cui il dibattito economico è tutto orientato alla ricerca di politiche per la crescita. Senza dimenticare che l’efficienza energetica è anche fondamentale sul piano ambientale per la riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra e la lotta ai cambiamenti climatici».

A partire dal 2005 l’Italia ha goduto di un livello di incentivazione del risparmio energetico tra i più elevati in Europa, riuscendo a implementare un quadro normativo certo e stabile nel tempo per assicurare a investitori e industrie la necessaria continuità. Il nostro Paese ha così conosciuto uno sviluppo considerevole e costante nel tempo del risparmio energetico e se guardiamo in avanti al 2020 le previsioni indicano che oltre il 70% della riduzione delle emissioni di gas a effetto serra sono merito proprio degli investimenti in efficienza energetica.

«Ma un ruolo decisivo nell’ulteriore sviluppo della White Economy lo avranno le attività di ricerca e sviluppo, perché il progresso tecnologico è indispensabile per abbattere i costi delle tecnologie e consentirne una maggiore diffusione del risparmio energetico», concludono gli analisti di Avvenia.

 

 

FONTE: Green Report (www.greenreport.it)

 

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