La più grande manifestazione sul clima della storia, il 21 settembre non sarà una marcia come altre in passato. Innanzi tutto per i numeri, a New York sono attese centinaia di migliaia di persone per far capire che è arrivato il momento di decisioni chiare per fermare i cambiamenti climatici. La data non è casuale, perché il 23 è stato convocato dal Segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon un vertice con l’obiettivo di discutere, insieme ai Capi di Stato, degli impegni di contenimento delle emissioni in vista dell’accordo globale sul clima atteso a fine del 2015 nella Conferenza delle Parti di Parigi. E da Bogotà a Istanbul, da Delhi a Londra, saranno migliaia gli eventi in parallelo organizzati in tutto il mondo per far capire quanto la mobilitazione sia globale.

Avrà come sfondo il Colosseo l’appuntamento di Roma, dove dalle 15 saranno migliaia di persone in bici e poi a piedi tra stand, musica, dibattiti a percorrere la meravigliosa Via dei Fori Imperiali. A promuovere l’appuntamento romano è Legambiente assieme a Italiana Climate Network, Kyoto Club, Powershift Italia, e con l’adesione di oltre 40 sigle. A tenere assieme le manifestazioni in ogni parte del mondo (per chi fosse interessato questo è il sito http://peoplesclimate.org/major-events/ con tutti gli appuntamenti) è l’urgenza di far sentire forte la voce della la società civile di tutto il pianeta e scuotere le coscienze dei decisori politici.

Le conseguenze dei cambiamenti climatici diventano sempre più evidenti, con profughi ambientali, desertificazione, innalzamento del livello dei mari, eventi estremi sempre più frequenti e intensi. Gli ultimi dati, confermano un trend di aumento di CO2 e degli altri gas ad effetto serra, che sta facendo registrare un nuovo record di emissioni. Stiamo rapidamente raggiungendo la soglia di 400ppm di concentrazione delle emissioni in atmosfera: un numero preoccupante, che mette a serio rischio la vita del nostro pianeta e delle future generazioni. New York chiama Roma, e tutte le città del mondo, per fermare la crescita delle emissioni e definire una chiara traiettoria verso una economia low carbon, incentrata su fonti rinnovabili e efficienza energetica nelle diverse parti del Pianeta, e al contempo mettere in campo risorse e interventi per l’adattamento dei territori ai cambiamenti del clima e la sicurezza le persone.

 

 

FONTE: Legambiente

 

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