Il presidente Sangalli al convegno “Green economy: risorsa nazionale per lo sviluppo, l’ambiente ed il territorio”, organizzato dall’Ascom Bologna: “l’economia verde non è un optional ma un vero driver per crescere”, ma bisogna “creare le basi perché le imprese possano ridurre i costi di gestione e innovare il proprio modo di fare impresa”.
“La green economy è un tema molto delicato e certamente strategico per la società e l’economia di oggi perché, con tutte le attività connesse, è diventata negli ultimi anni un formidabile driver di sviluppo per le opportunità che può offrire in termini di miglioramento della qualità della vita, di stimolo all’innovazione, di creazione di nuove professionalità e posti di lavoro, di crescita economica per l’intero Paese”. Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nel suo intervento al convegno “Green economy: risorsa nazionale per lo sviluppo, l’ambiente ed il territorio”, organizzato dall’Ascom Bologna.
E proprio la parola crescita, per Sangalli, “non può essere un tabù in Europa, né una parola magica in Italia, ma semplicemente l’obiettivo prioritario dell’agenda di governo perché solo così potremo iniziare a risolvere i problemi strutturali del nostro Paese”. Obiettivo che “impone il superamento delle politiche di austerità che si sono rivelate insufficienti per scrollarsi di dosso la crisi ed abbattere il debito pubblico”. Sangalli ha quindi sottolineato la “straordinaria lentezza del processo di ripresa, che si profila insufficiente e inadeguata a soddisfare le aspettative delle imprese, dei pensionati, dei lavoratori, di tutti i cittadini italiani” e ribadito la necesità di risovere nella legge di stabilità alcune “forti criticità” come il rischio di un aumento delle tasse locali e l’aumento di Iva e accise attraverso il meccanismo delle clausole di salvaguardia.
Di fronte a questo scenario “bisogna allora – ha proseguito il presidente di Confcommercio – battere più decisamente tutte quelle vie che fanno crescere il Paese, tra queste sicuramente la green economy”. E dunque, “il rispetto dell’ambiente oggi deve diventare un’occasione di sviluppo”. Se dunque oggi “la green economy non è un optional ma un vero driver per crescere”, occorre “creare le basi perché le imprese possano ridurre i costi di gestione e innovare il proprio modo di fare impresa”, ha proseguito Sangalli. Si tratta di “una rivoluzione culturale che deve contaminare la coscienza degli imprenditori, dei cittadini e delle istituzioni per arrivare a premiare il merito e le eccellenze e al tempo stesso scoraggiare i comportamenti illeciti”. Perché “solo attraverso comportamenti corretti e rispettosi dell’ambiente potremo far crescere un atteggiamento più responsabile da parte di tutti”.
In questo senso, ha evidenziato il presidente di Confcommercio, “è fondamentale il ruolo delle istituzioni che devono definire un quadro regolatorio equilibrato e stabile nel tempo”. In questo senso va la recente proposta di proroga di un ulteriore anno delle agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica e per il risparmio energetico, misura che però “va resa strutturale e potenziata inserendo tra gli interventi agevolabili, ad esempio, anche quelli per la sostituzione dei sistemi di illuminazione e quelli che favoriscono l’autoproduzione di energia”.
Si tratta di misure che “dovrebbero trovare spazio e risorse nell’azione di governo affinché si possano sostenere, sul piano finanziario, le numerose imprese che, in totale autonomia e spesso in totale solitudine, si fanno promotrici di un nuovo percorso di crescita per il nostro Paese”, ha concluso Sangalli.
FONTE: Confcommercio