Sembra un secolo fa, eppure sono passati soltanto quattro anni dal disastro di Fukushima. Ma tutto è cambiato. I nuclearisti nel mondo si sono inabissati, in Italia cancellati anche dall’esito referendum. Di quei giorni rimane la tragedia di chi ha perso i propri cari e di chi sta ancora combattendo con le conseguenze insostenibili dell’incidente: 120mila sfollati ancora oggi, morti e contaminazione tutto intorno, danni ambientali e sanitari ancora non ben quantificati, e forse non quantificabili. Un dramma ancora in corso e per il quale si fatica a individuale una soluzione.
Ora, nel mondo, si parla d’altro per fortuna. A tener banco sono le strategie per contrastare i cambiamenti climatici, l’accordo di novembre scorso tra Usa e Cina, l’appuntamento di Parigi del prossimo dicembre, decisivo per definire la direttrice lungo la quale si muoveranno le politiche energetiche e ambientali globali.
Ora perfino la Rai si è accorta che i cambiamenti climatici sono un tema degno di attenzione e manda in prima serata la bella trasmissione di Luca Mercalli. L’auspicio è che contribuisca a diffondere maggiore consapevolezza di quanto sia “fra noi” il tema del global warming e delle sue conseguenze, e che i media comprendano che la COP21 di dicembre, per il cui esito positivo siamo mobilitati insieme a una grande rete di associazioni di tutto il mondo, non è un ennesimo evento “burocratico” ma l’occasione per una svolta davvero radicale.
Tutto è cambiato, ma non possiamo abbassare la guardia, perché “un’altra energia è possibile” solo se le rinnovabili e l’efficienza vincono. E non è un caso che, dopo anni di propaganda di regime sui massimi quotidiani nazionali a favore del nucleare, pur di bloccare le rinnovabili si sia rilanciata (sempre con Chicco Testa a far da mattatore) l’ipotesi in puro stile Ventennio delle risorse fossili nazionali. Il lupo perde il pelo ma non il vizio!
Ora ci aspettiamo che anche il governo italiano si accorga che tutto è cambiato e che il Green act promesso dal premier Renzi all’inizio di quest’anno rottami la politica energetica fin qui seguita e faccia finalmente entrare l’Italia nel XXI secolo. Qualche idea e qualche proposta l’abbiamo già messa sul tavolo: è ora di sedersi a ragionare e soprattutto di decidere. Prima che passino altri anni che sembrano secoli. E prima che arrivino altri disastri.
FONTE: Legambiente
AUTORE: Vittorio Cogliati Dezza