Natural-gasUn intervento normativo urgente da inserire nella prima disposizione utile, con cui eliminare le incongrue sanzioni per i Comuni e riprogrammare il sistema delle gare per la concessione del servizio di distribuzione del gas naturale per ambiti territoriali minimi, divisi in gruppi secondo le scadenze di pubblicazione dei bandi, ripristinando l’originario arco temporale di distanza per l’espletamento delle stesse, in favore della concorrenza.

 

Un sistema rivisto con l’entrata in vigore, lo scorso 29 luglio, del nuovo decreto (Dm 20 maggio 2015) che modifica il Dm 226/2011 sui criteri per le gare d’ambito, arrivato successivamente alla scadenza di pubblicazione dei bandi per i primi due gruppi di ambiti, prevista l’11 luglio scorso. È quanto chiede il presidente dell’Anci Piero Fassino in una lettera inviata al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, al ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi oltre che ai presidenti delle Commissioni Finanze di Camera e Senato e di quelle Attività Produttive a Montecitorio e Industria, Commercio e turismo a Palazzo Madama.

 

Nella missiva il presidente dell’Anci evidenzia come le «scelte legislative compiute dal Governo hanno comportato il mantenimento delle sanzioni per le amministrazioni, determinando situazioni asimmetriche e con una paradossale difformità di trattamento fra i diversi ambiti rispetto ai termini di applicazione delle stesse». Tali scelte, inoltre hanno ridotto significativamente l’originario arco temporale di distanza per l’espletamento delle gare fra gruppi di ambiti, con evidenti ripercussioni in termini concorrenziali.

 

Tempi e regole da rivedere

 

Al momento il contesto, più volte oggetto di interventi normativi e regolatori, è assolutamente asimmetrico e penalizzante per le amministrazioni: i Comuni degli ambiti del terzo gruppo, per evitare le sanzioni, dovrebbero pubblicare i bandi di gara entro l’11 settembre (ovvero l’11 dicembre 2015 se non contengono il comune capoluogo di provincia), mentre per i primi due gruppi di Atem (termine 11 luglio 2015 per tutto il I gruppo di Comuni e, per il II gruppo, 11 luglio 2015 ovvero 11 ottobre 2015 se privi di capoluogo) la penalizzazione scatterebbe dal 1° gennaio 2016, come previsto dall’ultimo intervento normativo in materia.

 

Una situazione che nella disamina di Fassino permane, penalizzando maggiormente i Comuni che per primi si troveranno ad applicare le complesse normative e i conseguenti e ulteriori adempimenti declinati dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico.

 

Da qui la richiesta dei Comuni di riprogrammare al più presto il sistema delle gare partendo dal lavoro tecnico svolto dall’Anci con il Mise, da cui è scaturita una proposta che, prevede tra l’altro una congrua revisione delle scadenze per tutti i raggruppamenti in grado di garantire la necessaria distanza fra le gare unitamente a una revisione dell’intervento sostitutivo regionale statale. Un intervento normativo che, in definitiva, non soltanto andrà a eliminare le ormai ingiustificate sanzioni per i Comuni, legate a cause esogene, ma che servirà soprattutto a favorire la concorrenza.