forum-qualenergia-2018Forum QualEnergia 2018: Economia circolare e fonti rinnovabili sono due fattori fondamentali per la crescita. Il binomio vincente per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile.


Geotermia e comunità locali: storie positive dal territorio. Mobilità: verso l’azzeramento delle emissioni al 2040. Un altra giornata del Forum QualEnergia 2018.

 

I percorsi virtuosi sono ricchi di elementi positivi che si generano e si moltiplicano nel tempo. L’economia circolare non è mai scissa dal risparmio energetico che spesso si lega alle fonti di energia rinnovabile che, oltre a far risparmiare i cittadini, rispettano l’ambiente limitando le emissioni inquinanti.

 

Questi i temi che hanno caratterizzato la seconda giornata del Forum QualEnergia, organizzato a Roma da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club in partenariato con Cobat.

 

Forum QualEnergia 2018: i temi

 

La giornata è stata introdotta da Luca Biamonte (Direttore relazioni esterne e comunicazione Editoriale Nuova Ecologia), e si è aperta con due sessioni dedicate alle Comunità energetiche rinnovabili per lo sviluppo dei territori e al binomio Economia circolare ed efficienza energetica, durante le quali si è parlato di esperienze positive di comuni, aziende, scuole e consorzi virtuosi.

 

Come, ad esempio, la Bioenergia Trentina che si occupa della filiera del legno e tratta 50mila tonnellate di rifiuti umidi e verdi della raccolta differenziata locale per produrre energia elettrica e biometano, ma anche compost di qualità utilizzato per i vigneti e i meleti della Valle dell’Adige; l’esperienza di Acea Pinerolese, azienda pubblica che integra il depuratore per le acque reflue di Pinerolo e dell’intera Val Chisone con un’area di pre-trattamento e digestione anaerobica dei rifiuti organici, un’area di compostaggio e la vicina discarica, per produrre biogas e da questo cogenerare energia elettrica necessaria all’impianto e in parte ceduta alla rete nazionale e calore per il teleriscaldamento della città  di Pinerolo e da ultimo ricava biometano per la mobilità sostenibile e compost di qualità per agricoltura e floricoltura; o l’azienda lucana Fattorie Donna Giulia, che produce latticini e prodotti caseari d’alta qualità grazie agli animali d’allevamento nutriti con i foraggi coltivati in azienda, le cui deiezioni vengono trasformate in energia elettrica e termica.

 

Ma ci sono anche molte altre realtà diffuse nel Paese (consultabili sul sito www.comunirinnovabili.it) che dimostrano l’efficacia del binomio “economia circolare e fonti rinnovabili”per l’ambiente e per lo sviluppo economico ed imprenditoriale.

 

L’economia circolare

 

L’economia circolare è una questione di responsabilità: quella di chi produce o importa determinati beni in Italia e che per legge è obbligato a coprirne i costi di raccolta e avvio al riciclo, quando i consumatori se ne dovranno disfare. Ma non c’è solo questo: i produttori si devono impegnare a fabbricare manufatti che siano durevoli, riparabili e riciclabili: è il cosiddetto Ecodesign, conditio sine qua non dell’economia circolare – ha dichiarato il presidente di Cobat Giancarlo Morandi –Una volta fatto tutto ciò, è fondamentale comunicarlo ai consumatori, perché comprendano il valore di prodotti che rientrano in un’ottica di economia circolare. Questo è quanto può fare l’industria. Poi ci sono i governi, che se davvero vogliono scommettere sull’economia del futuro devono investire in ricerca per mettere a punto processi di riciclo che stiano al passo con l’incessante innovazione tecnologica di quanto viene immesso sul mercato. Quello che fa Cobat ogni giorno da 30 anni è trasformare questi beni in nuove risorse, diventando un fondamentale punto di riferimento tra il mondo della produzione e la tutela dei cittadini e dell’ambiente”.

 

Alla prima parte dei lavori hanno partecipato: Davide Crippa (sottosegretario allo Sviluppo economico), Paolo Arrigoni (Questore del Senato della Repubblica), Gianni Girotto (Presidente Commissione Industria, commercio e turismo Senato della Repubblica), Annalisa Corrado (Responsabile Tecnica Azzeroco2), Piero Gattoni (Presidente Consorzio Italiano Biogas), Agostino Re Rebaudengo (Presidente Asja Ambiente Italia) e G.B. Zorzoli (Presidente Coordinamento Free), e a seguire, la sessione su Economia circolare ed efficienza energetica: un approccio complessivo, cui hanno partecipato Salvatore Micillo (Sottosegretario Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare), Rossella Muroni (Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici Camera dei Deputati), Tommaso Campanile (Presidente Conoe), Giovanni Corbetta (Direttore Generale Ecopneus), Giancarlo Morandi (Presidente Cobat), Domenico Rinaldini (Presidente Ricrea) e Monica Frassoni (Presidente Eu Ase European Alliance To Save Energy),  moderati dal giornalista Alessandro Farruggia.

 

Le esperienze sulla geotermia, come quelle del Comune di Sale Maresino (con gli impianti innovativi di teleriscaldamento freddo per scaldare il polo scolastico e il centro sportivo locale), di Casa Zero di Torino (con il condominio sostenibile che risparmia energia e diminuisce le emissioni di CO2), e l’esperienza del Birrificio artigianale Vapori di Birra, che utilizza i vapori geotermici per produrre la birra risparmiando consumi energetici e emissioni in atmosfera, hanno caratterizzato la sessione del pomeriggio sul Futuro della geotermia in Italia: tra sfide tecnologiche e sensibilità delle comunità locali, moderato da Sergio Ferraris (Direttore Qualenergia)cui hanno partecipato Federica Fratoni (Assessore Ambiente e difesa del suolo Regione Toscana), Emiliano Bravi (Vice Presidente Cosvig Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche) e i sindaci dei comuni geotermici toscani.

 

Mobilità Sostenibile

 

Nella sessione sulla mobilità sostenibile, Andrea PoggioResponsabile Mobilità Sostenibile Legambiente, ha illustrato i risultati di una elaborazione di Legambiente: “Solo a Milano, più della metà degli spostamenti in ambito urbano è già oggi a zero emissioni, soprattutto grazie alle linee metropolitane e del passante ferroviario, mentre solo il 9% degli spostamenti è in bici o a piedi. Ma è comunque significativo che, specie in città, la mobilità elettrica o non motorizzata copra una parte importante delle tratte che quotidianamente milioni di cittadini compiono. La sfida oggi è dotarsi di un programma serio di transizione ad una mobilità totalmente a “zero emissioni”, non solo per le città ma anche per tutte le regioni d’Italia. Programma di cui non si vede ancora neppure l’ombra nell’azione del governo. Speriamo”.

 

In tutte le città, infatti, le auto e le moto elettriche sono ancora sporadiche, appena visibili a Firenze, Roma, Milano e prossimamente a Bologna grazie ai servizi taxi e di condivisione. Considerata tutta insieme, la mobilità sostenibile, “leggera”, elettrica, complessivamente intesa, giocherà nel prossimo futuro un ruolo ancora maggiore nelle aree urbane, grazie alla probabile diffusione di autobus elettrici, ma soprattutto piccoli mezzi (senza targa), e-bike e auto e quadricicli in condivisione, noleggio o taxi.La transizione ad una mobilità a zero emissioni potrebbe essere in città molto veloce: Milano prevede un trasporto pubblico locale esclusivamente elettrico dal 2030 e il divieto di circolazione dei diesel dal 2025 che nel centro storico di Roma partirà dal 2024. Mentre a Firenze addirittura scatterà dal 2020.

 

Alla sessione sulla Mobilità nel nuovo Piano Clima Energia: verso l’azzeramento delle emissioni al 2040, hanno partecipato anche Chiara Braga (Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici Camera Dei Deputati), Federico Caleno (Head Of E-Mobility Solutions Development Enelx), Luca Del Bo (Presidente Tesla Owners Italia), Fabio Massimo Frattale Mascioli (Direttore Scientifico Pomos Polo per la mobilità sostenibile Università La Sapienza), Veronica Aneris, (Transport&Enviroment National Expert Italy) e Dino Marcozzi (Segretario Generale Motus-E).

 

La seconda e ultima giornata del Forum QualEnergia si è conclusa con un focus sull’agricoltura organica nell’ambito del Progetto Life+ Organiko. Rilanciare l’agricoltura biologica e i suoi prodotti nel contesto delle strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici, moderato da Francesco Ferrante (Vice Presidente Kyoto Club), al quale hanno partecipato: Roberto Calabresi (Coordinatore Gruppo Lavoro Agricoltura e Foreste Kyoto Club), Beppe Croce (Presidente Federcanapa), Danilo Marandola (Ricercatore Crea Consiglio per la ricerca in agricoltura e analisi dell’economia agraria), Lorenzo Maggioni (Responsabile Area Ricerca e Sviluppo Consorzio Italiano Biogas).