Contenere lo sfruttamento ulteriore delle foreste tropicali intatte, evitare la frammentazione e l’effetto margine delle foreste, proteggere le culture e i diritti dei popoli indigeni, prevenire il cambiamento climatico, mantenere fuori dalle foreste le produzioni industriali di cibo e mangimi, ridurre lo spreco di cibo nelle crescenti popolazioni urbane, bandire la produzione di bio-fuel dalle aree di foreste tropicali, combattere la deforestazione illegale e rafforzare la cooperazione internazionale, espandere le aree protette di foresta tropicale, promuovere la riforestazione e riconoscere il valore delle foreste secondarie, promuovere la gestione sostenibile delle foreste e le certificazioni, coinvolgere i consumatori dei paesi asiatici negli standard relativi alle commodity, promuovere i sistemi di monitoraggio delle foreste con le tecnologie di remote sensing, migliorare la produttività agricola in Africa, promuovere il ruolo positivo dello stato, accelerare l’implementazione del REDD+ senza aspettarsi miracoli, costruire alleanze multi-stakeholder.
Sono questi i 17 messaggi chiave per salvare le foreste tropicali nel mondo individuati dall’ecologo Claude Martin e illustrati oggi nella PECCEI LECTURE 2015 “Save the Forests, Save the Humans. Lo stato e il futuro delle foreste tropicali nel mondo” .
La Lecture è stata organizzata dal WWF Italia in collaborazione con il Club di Roma e la Fondazione Aurelio Peccei con il supporto di UniCredit e si è svolta in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente 2015che quest’anno, su richiesta delle Nazioni Unite, avrà luogo in Italia a EXPO 2015. L’iniziativa si è svolta in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, della tutela del Territorio e del Mare e UNEP il programma ambiente delle Nazioni Unite.
Per il WWF il 5 giugno quest’anno assume un significato particolare per alcuni eventi importanti che ci attendono, dall’imminente enciclica sull’ambiente annunciata da Papa Francesco ai negoziati sul clima che si terranno nel prossimo dicembre con la COP21 a Parigi.
La Lecture “Save the Forests, Save the Humans. Lo stato e il futuro delle foreste tropicali nel mondo” è stata anche l’occasione per presentare l’ultimo rapporto al Club di Roma scritto da Claude Martin dal titolo “On the Edge. The State and Fate of the World’s Tropical Rainforests” edito da Greystone Books.
Il libro tratta di un tema di grande attualità che rientra nei dibattiti negoziali in sede ONU per l’elaborazione dei nuovi Sustainable Development Goals (SDGs) che saranno lanciati dalle Nazioni Unite nel 2015 e nei negoziati in sede della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite per i Cambiamenti Climatici.
Come illustrato nel dossier WWF Italia ‘Foreste che proteggono, foreste da difendere’, appena pubblicato a chiusura della campagna foreste, l’80% della diversità biologica terrestre del Pianeta è custodito nelle foreste, ambienti la cui difesa è cruciale non solo per 1,6 miliardi di persone che dipendono direttamente da questi per cibo, farmaci ed altri risorse vitali, ma anche per chi vive lontano, a migliaia di chilometri, dalle foreste.
Il WWF ha portato avanti negli ultimi mesi una campagna a tutela del Parco di Dzanga Sangha, che si trova nel Bacino del Congo che è l’area più ricca di biodiversità dell’Africa e tra le prime 10 nel mondo esposte al rischio deforestazione, habitat di gorilla, elefanti. Grazie al supporto di migliaia di persone si è aggiunto un tassello alla sua tutela.
Le foreste garantiscono la regolazione del clima globale e dei cicli biogeochimici globali, la stabilizzazione e arricchimento del suolo, la conservazione delle risorse primarie come il legno e gli altri prodotti di largo consumo, la sicurezza vitale e alimentare per le popolazioni in via di sviluppo che riescono a trarre beneficio dalle foreste senza dover fuggire dal proprio Paese: sono questi alcuni dei principali “valori naturali” (servizi ecosistemici) per i quali difendere le foreste dovrebbe riguardare tutti, chiamando in causa la responsabilità di ciascuno.
Per questi motivi le foreste sono oggi a livello mondiale trattate negli obiettivi di sviluppo sostenibile post 2015 (SDGs) in discussione in sede ONU che saranno definiti e approvati nel prossimo settembre e promossi anche in occasione della Giornata Internazionale dell’Alimentazione il 16 ottobre in Expo 2015. L’esposizione universale, infatti, offre un’opportunità perché la società civile possa spingere il dibattito sui temi rilevanti come la sicurezza e la sovranità alimentare ove le foreste svolgono un ruolo sostanziale, di patrimonio locale e sovralocale, che tutela il suolo in modo duraturo e fornisce risorse in modo sostenibile alle popolazioni, ad esempio con l’agro-forestazione.