L’ISPRA ha intavolato un rapporto che presenta i fattori di emissione atmosferica di anidride carbonica per la generazione e i consumi di energia elettrica, calcolati in relazione ai combustibili fossili utilizzati nel settore termoelettrico. I fattori di emissione della generazione e del consumo di energia elettrica sono indispensabili per la programmazione e il monitoraggio di misure di riduzione delle emissioni di gas serra dal settore elettrico, in relazione alle strategie di sviluppo del settore a livello nazionale ed alle misure di risparmio energetico che è possibile adottare anche a livello locale. Le emissioni di CO2 del settore elettrico sono state analizzate attraverso la decomposizione dei fattori determinanti. Sono state applicate due metodologie di decomposizione (Structural decomposition analysis e Index Decomposition Analysis) ai dati aggregati del settore.
La richiesta di energia è strettamente legata alle esigenze di un sistema economico basato sul paradigma del consumo. In tale contesto un importante fattore, peraltro comune a tutti i Paesi sviluppati ed emergenti, è la costante crescita dell’utilizzo di energia elettrica. In Italia la maggior parte di questa energia è stata prodotta fino a qualche anno fa dagli impianti termoelettrici che producono elettricità bruciando combustibili fossili e, in minor misura, biomasse.
Nell’ultimo decennio, al fine di ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e a causa del crescente aumento delle concentrazioni di inquinanti atmosferici, sono diventate prioritarie le iniziative di promozione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Il crescente utilizzo delle fonti rinnovabili è inoltre connesso al riscaldamento globale e alla riduzione dell’effetto serra. Da questo punto di vista il settore elettrico risulta particolarmente interessante poiché è responsabile di un quarto delle emissioni nazionali di gas serra, mostra un andamento di lungo termine della domanda elettrica in crescita ed è caratterizzato da sorgenti emissive puntuali. Tali caratteristiche rendono il settore della generazione elettrica particolarmente rilevante in relazione alle possibili strategie di riduzione delle emissioni atmosferiche di gas serra. L’Italia ha mostrato negli ultimi anni uno sviluppo notevole delle fonti rinnovabili nel settore elettrico.
Secondo i dati TERNA le fonti rinnovabili hanno raggiunto nel 2013 il 38.6% della produzione lorda nazionale. La stima delle emissioni provenienti dal parco termoelettrico per i singoli combustibili fossili con i rispettivi fattori di emissione, insieme alla valutazione della produzione elettrica “carbon free”, rappresentano elementi di conoscenza fondamentali per valutare gli effetti ambientali delle strategie di riduzione delle emissioni e di promozione delle fonti rinnovabili nel settore elettrico.
L’Unione europea ha fatto della lotta al cambiamento climatico una delle priorità del suo programma di interventi di cui è espressione la sua politica climatica. Dopo gli obiettivi previsti per il 2020 dal “Pacchetto Clima e Energia”, la Commissione Europea ha recentemente proposto nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni atmosferiche da raggiungere entro il 2030. Tali obiettivi prevedono la riduzione delle emissioni totali del 40% rispetto al 1990, l’aumento dell’energia da fonti rinnovabili al 27% del consumo finale e il risparmio del 30% di energia attraverso l’aumento dell’efficienza energetica.
La concentrazione atmosferica dei gas ad effetto serra (GHG) rappresenta il principale fattore determinante del riscaldamento globale (IPCC, 2013). Tra i principali gas serra l’anidride carbonica (CO2) copre un ruolo prevalente in termini emissivi e in termini di forzante radiativo, il parametro che esprime la variazione dei flussi di energia della Terra dovuta ai gas serra. Nel 2011 le emissioni globali di CO2 di origine fossile rappresentano il 56% del forzante radiativo (IPCC, 2013).
La riduzione delle emissioni di CO2 è la principale strategia di mitigazione dei cambiamenti climatici. Oltre all’utilizzo delle fonti rinnovabili la riduzione delle emissioni può essere raggiunta anche attraverso l’incremento dell’efficienza e l’utilizzo di combustibili a basso contenuto di carbonio (EC, 2011). La stima dell’impatto delle diverse misure mitigative è pertanto un elemento essenziale nella valutazione delle politiche ambientali. A tal proposito l’analisi della decomposizione è stata utilizzata per quantificare l’impatto di differenti fattori determinanti la variazione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 sia per quanto riguarda la produzione elettrica sia per quanto riguarda i consumi finali.
FONTE: ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale