La novità è sul regolamento di ripartizione delle imposte sul reddito a diretta gestione statale: per rimettere in sesto le scuole, si inserirà una quota specifica per “ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica”. Il testo, una volta licenziato dal Cdm, dovrà passare dalle commissioni prima del via libera definitivo in autunno.
Le scuole potranno beneficiare, per la riqualificazione delle strutture, dell’8 per mille. E’ la novità in arrivo con il via libera da parte del Consiglio dei ministri alla modifica del regolamento sulla ripartizione dell’8 per mille a diretta gestione statale, che introduce appunto una nuova ‘quota scuole’. Il 23 luglio è bastata una riunione breve, poco meno di un’ora, per decidere per il sì al progetto.
Il Governo vuole dare attuazione rapidamente al decreto, che, una volta licenziato dal Cdm, dovrà passare dalle commissioni competenti prima del via libera definitivo, che si spera, comunque, arrivi entro l’autunno. Quanto alle scuole, il decreto presidenziale esaminato dal Cdm così come previsto dalla legge di stabilità per il 2014, aggiunge una quinta quota tra i beneficiari dell’8 per mille Irpef a gestione statale, inserendo anche “ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica”. Gli altri capitoli riguardano il contrasto della ‘fame nel mondo’, le calamità naturali, l’assistenza ai rifugiati e la conservazione dei Beni culturali.
I cittadini, insomma, potranno scegliere di destinare l’8 per mille delle imposte sul reddito per rimettere in sesto le scuole: una misura che, ha ricordato Umberto D’Ottavio del Pd, che “è valutabile intorno ai 150 milioni di euro all’anno. Questo tassello va ad aggiungersi ai molti messi in campo dal Governo e confermano la sincera intenzione di dare una svolta all’edilizia per la scuola. In una indagine conoscitiva era stato valutato in circa 30 miliardi il fabbisogno per il completo rinnovo o adeguamento dell’intero patrimonio che oggi conta circa 42mila edifici”.
FONTE: Tecnica della Scuola (www.tecnicadellascuola.it)
AUTORE: Alessandro Giuliani