suoloL’approvazione di un documento sulla legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo di suolo; un aggiornamento sulla trattativa in corso per la definizione del regolamento unico edilizio; e l’accoglimento delle richieste ANCI per snellire la divisione del fondo morosità incolpevole per il biennio 2014-2015 e per quest’anno. Questi alcuni dei temi al centro dei lavori della commissione Politiche abitative, Urbanistica e Lavori pubblici che si è svolta oggi nella sede nazionale dell’associazione, sotto la presidenza di Stefano Lo Russo, assessore all’Urbanistica della Città di Torino.

 

Sul primo punto, la commissione ha ribadito la preoccupazione, già espressa ieri dal presidente dell’ANCI Fassino, sul rischio che la legge quadro all’esame del Parlamento, inneschi una fase depressiva degli investimenti, in totale controtendenza rispetto ale norme contenute nella legge di stabilità che l’Anci ha valutato positivamente proprio in quanto utili ad avviare una nuovo ciclo espansivo dell’economia territoriale. E’ stato pertanto approvato un primo documento che costituirà la base di una serie di incontri con le parti sociale coinvolte “Sicuramente l’ANCI vuole giocare un ruolo da protagonista nella discussione politica sulla legge quadro per il consumo del suolo. Il nostro obiettivo è che il Parlamento possa in qualche modo ascoltare la voce di Comuni e conseguentemente correggere un’impostazione del testo di legge che, per come si sta rappresentando, rischia di fatto di paralizzare l’Italia”, aggiunge l’Assessore torinese che annuncia l’intenzione di promuovere un evento politico-istituzionale in cui discutere delle proposte migliorative al provvedimento formulate dall’Associazione.

 

Per quanto riguarda, invece, il regolamento unico edilizio, la commissione ha preso atto del lavoro fin qui svolto sulle definizione uniformi e inderogabili, acquisendo ed approvando l’ulteriore contributo tecnico di Anci Lombardia ed Anci Toscana sulle stesse.  Infine, Riccardo Malagoli, assessore alle politiche Abitative del Comune di Bologna e coordinatore della sottocommissione politiche abitative Anci, ha relazionato sugli ultimi positivi sviluppi relativi al fondo per la morosità incolpevole. “Nella prossima riunione della Conferenza Unificata, probabilmente il 4 febbraio, approderà il decreto che ripartisce i 58 milioni del fondo, rivedendone anche le modalità ed i criteri secondo le indicazioni sollecitate da Anci. Si tratta – ha rilevato Malagoli – di una decisione che riguarda sia le risorse 2016 che, soprattutto, quelle del biennio 2014-2015. Queste ultime, in base ad un monitoraggio effettuato dal ministero erano rimaste inutilizzate dopo che lo stesso ministero le aveva assegnate alle Regioni”, ha spiegato l’assessore bolognese.

 

La Commissione ha anche deciso di scrivere al Presidente dell’INPS in merito agli immobili abitativi oggetto di aste di vendita andate deserte e che rappresenterebbero, se assegnate ai Comuni, un’opportunità per dare risposte concrete e immediate all’emergenza abitativa soprattutto delle grandi Città. Altra proposta lanciata dall’Assessore di Bologna è stata quella di approfondire la possibilità di una norma che – nelle more del trasferimento al Fondo Invimit – degli immobili abitativi dell’INAIL, possa consentire alla Amministrazione Comunale di utilizzare gli alloggi per le emergenze abitative.

 

In merito ai lavori sul nuovo Codice degli appalti, la Commissione ha chiesto un aggiornamento sulle norme in via di definizione, raccomandando particolare attenzione sulle norme soft low che saranno di competenza dell’ANAC e sull’esigenza di semplificazione delle procedure, in particolare per quel che riguarda i criteri di aggiudicazione e revisione dell’istituto dell’avvalimento.
Infine, è stato deciso di sollecitare il Governo sull’incontro già chiesto dall’Associazione a fine anno in merito alla condivisione dei criteri per la definizione del bando relativo all’assegnazione di 500 milioni di euro per la riqualificazione urbana di Città Metropolitane e Comuni Capoluogo, i cui termini previsti nella legge di stabilità 2016, erano fissati al 31.1.2016.