Pubblicate le proposte emendative al Ddl “Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato”che l’ANCI ha inviato alla Commissione Ambiente e Agricoltura della Camera dei Deputati e a tutti i Parlamentari. L’esame del Ddl inizierà in Assemblea a partire da oggi.
Ad esempio, il nuovo testo ha modificato la definizione di superficie agricola prevista nel disegno di legge originario, migliorandola in parte. Il disegno di legge qualifica, infatti, come agricoli non solo i terreni definiti come tali dallo strumento urbanistico, ma anche le altre superfici non impermeabilizzate alla data di entrata della legge, fatta eccezione per le superfici destinate a servizi di pubblica utilità di livello generale e locale, previsti dagli strumenti urbanistici vigenti, per le aree destinate a infrastrutture ed insediamenti produttivi strategici e di preminente interesse nazionale per le quali è comunque obbligatorio che i progetti prevedano interventi di compensazione ambientale di entità equivalente, nonché per i lotti e spazi inedificati interclusi già dotati di opere di urbanizzazione primaria e destinati prevalentemente a interventi di riuso e rigenerazione.
In alternativa, si propone:
• di sostituire il riferimento agli insediamenti produttivi strategici e di preminente interesse nazionale con quello alle aree destinate a infrastrutture e insediamenti produttivi per le attività industriali di cui all’articolo 17 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, nonché per le aree necessarie agli ampliamenti funzionali finalizzati al mantenimento di attività produttive esistenti, per le quali è comunque obbligatorio che i progetti prevedano interventi di compensazione ambientale, ma non per equivalente come previsto attualmente dall’articolato approvato dalle Commissioni. In questo modo, si eviterebbe il blocco di qualsiasi futuro progetto industriale, compresa la delocalizzazione delle attività improprie dai centri abitati o da aree a rischio. Inoltre, si ritiene importante eliminare la locuzione “di entità equivalente” attualmente prevista dall’articolato, poiché troppo generica, indefinibile e idonea unicamente a rendere economicamente insostenibile la realizzazione di infrastrutture e impianti produttivi di cui il Paese necessita;
• di sostituire il riferimento ai soli lotti interclusi con quello ai lotti interclusi e alle aree di completamento destinati prevalentemente a interventi di riuso e di rigenerazione, eliminando peraltro la condizione della presenza di opere di urbanizzazione primaria. In tal modo, si terrebbero in debita considerazione la diversità delle situazioni locali e l’esigenza di assicurare la formazione di un tessuto urbano omogeneo che riempia i “vuoti urbani”, facendo riferimento anche a quelle aree ubicate in zone del territorio totalmente o parzialmente edificate che si possono definire “di completamento”.
Per l’elenco completo delle proposte potete consultare il file in allegato.