Con il taglio del 10 per cento del costo dell’energia elettrica previsto dal pacchetto di misure presentato ieri dal Governo Renzi, una piccola impresa a manifatturiera risparmierà 8.400 euro all’anno. A dirlo è la CGIA.

Il taglio dei costi è stato realizzato sulla base dei prezzi applicati in Italia nel primo semestre del 2013 e riferiti a un’azienda con un consumo medio annuo di 500 Mwh. Si tenga presente che con un consumo medio come quello appena citato, al netto dello “sconto” previsto dal Governo Renzi, il costo medio annuo che grava su questa attività è pari a 84.000 euro, ben 20.550 euro in più rispetto alla media dei Paesi dell’area dell’euro.

E’ un taglio importante – commenta Giuseppe Bortolussio segretario della CGIA – che sommandosi alla riduzione dell’Irap, allo sblocco dei debiti della Pubblica amministrazione, all’aumento di 500 milioni di euro del fondo contro il credit crunch mette finalmente gli interessi delle imprese al centro dell’attenzione. Certo, tutto ciò non basta, comunque è un ottimo segnale che ci consente di dire che probabilmente la politica ha cambiato atteggiamento nei confronti dell’ impresa”.

La CGIA fa comunque notare che nonostante lo sconto previsto a partire dal prossimo mese di maggio, il differenziale con i Paesi dell’area dell’euro rimarrà ancora molto alto. Una Pmi italiana pagherà mediamente 12.150 euro in più all’anno di una azienda concorrente ubicata in uno dei Paesi dell’area dell’euro.

Elaborato in data 13 marzo 2014

FONTE: CGIA Mestre

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