compensativa, settore agricolo, agricoltura, progettoLe variazioni colturali intervenute nel 2015 entrano in Gazzetta Ufficiale. È sull’edizione del 30 dicembre la lista dei comuni sui cui terreni sono avvenuti cambiamenti della coltura praticata, dichiarati dai dai diretti interessati o segnalati dall’Agea sulla base delle richieste di contributi agricoli comunitari, contenenti le esatte informazioni censuarie.

 

Infatti, chi modifica la coltura di un terreno rispetto a quanto presente nelle banche dati del Catasto ha l’obbligo di dichiarare la variazione all’Agenzia. Un adempimento che può essere effettuato tramite il software “Docte” oppure con il modello “Dichiarazione variazioni della coltura”, entrambi disponibili sul sito internet delle Entrate.

 

Non è invece necessario provvedere alla comunicazione se la coltura viene dichiarata correttamente a un Organismo pagatore riconosciuto dalla normativa comunitaria. Ciò perché, in sede di richiesta per l’erogazione di contributi agricoli, vengono fornite anche le informazioni censuarie necessarie per aggiornare gli archivi catastali. In questo caso, è la stessa Agenzia delle Entrate ad attualizzare le banche dati, avvalendosi degli elenchi predisposti dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) sulla base delle dichiarazioni dei contribuenti.

 

Dove trovare gli elenchi

 

Per conoscere i comuni per i quali è stata completata l’operazione di aggiornamento della banca dati catastale, bisogna consultare – come anticipato – la Gazzetta Ufficiale n. 302 del 30 dicembre 2015, dove è pubblicato il comunicato dell’Agenzia delle Entrate che riporta, in allegato, la lista.

 

Sul sito www.agenziaentrate.gov.it, nella sezione Cosa devi fare > Aggiornare dati catastali e ipotecari > Variazioni colturali, è invece disponibile un servizio di consultazione online, che fornisce l’elenco delle particelle catastali variate. Per ogni particella sono disponibili le informazioni relative alla qualità catastale, alla classe, alla superficie e ai redditi, dominicale e agrario, e all’eventuale simbolo di deduzione. È sufficiente indicare gli identificativi catastali delle particelle: provincia, comune catastale, sezione, foglio e particella. Nei 60 giorni successivi alla data di pubblicazione in Gazzetta, gli elenchi potranno essere consultati presso gli uffici provinciali – Territorio dell’Agenzia delle Entrate e presso i comuni interessati.
 

Cosa fare se non si è d’accordo

 

Gli utenti possono segnalare eventuali incongruenze nell’attribuzione delle qualità di coltura mediante una richiesta di rettifica in autotutela. Il modello, da inoltrare al competente ufficio provinciale – Territorio dell’Agenzia, è disponibile sul sito delle Entrate, nella sezione Strumenti > Modelli > Modelli servizi catastali e ipotecari > Catasto terreni. Resta salva la possibilità di proporre ricorso, entro 120 giorni, innanzi alla Commissione tributaria provinciale. Dal 1° gennaio 2016, il ricorso produce anche gli effetti di un reclamo e può contenere una proposta di mediazione.