Tenere a bada i costi delle utenze domestiche è un problema per molti, ma allo stesso tempo non tutti hanno la pazienza di tenere costantemente sotto controlli consumi e relativi prezzi.

Il nostro signor P, single che vive in un piccolo appartamento di Torino di circa 30 mq, ritiene che le propie spese per l’elettricità siano eccessive: si parla di poco più di 30 euro per l’ultima bolletta mensile. Carte alla mano analizza i consumi nelle tre fasce orarie, prova a districasi tra le voci “servizio di vendita” (l’energia effettivamente consumata), “servizio di rete” (i costi per trasportare l’energia fino all’utenza) e “imposte”, e scopre  che il costo dell’energia davvero consumata è pari ad un terzo della bolletta. I restanti due terzi sono spese fisse e tasse.

Soffermandosi su questo dato, realizza che se anche avesse spento l’interruttore generale della sua casa per un mese avrebbe comunque speso poco meno di otto euro. Sconfortato continua a leggere la bolletta, cerca risposte on line ma i suoi consumi sono standard, precisi fin all’ultimo watt e centesimo. Scopre che il consumo medio di elettricità di una famiglia italiana composta da 3/ 4 persone si aggira attorno ai 3000Kw/h e che il calcolo fatto dall’Istat della spesa media mensile delle famiglie è pari a 49,78 euro. Per un single i dati non cambiano di molto: consumo annuo pari a 1100Kwh annui e una spesa che si aggira sui 30 euro mensili. Rassegnato, crede che sia impossibile ridurre i consumi e di conseguenza risparmiare. Nulla di più sbagliato.

Questi sono alcuni consigli che possiamo dare al signor P. per limitare i consumi elettrici, senza fare sacrifici e risparmiando sulla bolletta.Il risparmio più immediato è possibile evitando di lasciare i dispositivi elettrici in stand-by, staccandoli direttamente dalla rete elettrica o attraverso delle normali ciabatte con interruttore. Solo per fare alcuni esempi: un vecchio televisore in stand-by consuma quasi dodici euro all’anno (uno nuovo meno della metà), un pc portatile circa sei euro, uno pc fisso e relativo monitor dodici euro, il caricabatterie del cellulare sei euro, un telefono cordless cinque euro, uno stereo ben ventitré euro. Alla fine, fonte AEEG, sprechiamo più di ottanta euro l’anno. Altre forme di economia si possono ottenere con comportamenti virtuosi attuabili quotidianamente. Potranno sembrare banalità ma ad esempio ricordarsi di spegnere la luce quando si esce da una stanza  fa risparmiare in un anno circa trenta euro, oppure l’utilizzo a pieno carico di lavatrici e lavastoviglie comporta un risparmio di circa ottanta euro. Un’altra mossa intelligente è il posizionamento del frigorifero, che se posto in un luogo al riparo dalla luce diretta del sole comporta una notevole economia, circa venti euro.

Altri risparmi, a lungo termine, possono derivare dall’acquisto di elettrodomestici proporzionati all’uso famigliare e a basso consumo energetico. Utile a questo scopo è il sito internet eurotopten.it, un sito che guida il consumatore a scegliere i migliori elettrodomestici e apparecchi ecofriendly sul mercato.
Vivere senza elettricità sarà impossibile ma risparmiarla non costa nulla.

 

 

 

FONTE: Eco dalle Città (www.ecodallecitta.it)

AUTORE: Luigi Vendola

 

 

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