Sul versante bolletta elettrica, di fronte alla ventilata ipotesi governativa di uno spalma-incentivi obbligatorio, assoRinnovabili fa una controproposta costruttiva in grado di abbassare i costi della stessa, senza impattare pesantemente sulla filiera delle rinnovabili che in questi ultimi anni ha contribuito in misura maggiore alla riduzione dell’importazione di fossili e a creare posti di lavoro.
Dopo i tanti errori commessi in passato, c’è il rischio che per tener fede all’impegno di ridurre del 10% il costo dell’energia per le imprese, il Governo vada a comprimere una voce degli oneri di sistema che più ha contribuito a ridurre le esternalità negative conseguenti all’importazione di fonti fossili ed emissioni in atmosfera.
Così, prima con lo spalma-incentivi “facoltativo” previsto dalla Legge 21 febbraio 2014 di conversione del Decreto “Destinazione Italia”, che sta rivelando criticità tali da renderlo poco appetibile agli operatori, ora con l’ipotesi ventilata dal Ministro dello Sviluppo Economico di una rimodulazione retroattiva “obbligatoria” degli incentivi alle rinnovabili, le Associazioni di categoria si sentono messe ancora sotto tiro, intravedendo nel provvedimento un’ulteriore minaccia ad un settore che è stato in questi ultimi anni tra i pochi a veder crescere l’occupazione.
Al fine di valutare delle opzioni alternative, altrettanto capaci di far scendere i costi della bolletta elettrica, ma meno impattanti sul settore, assoRinnovabili, nata dall’unione di APER (Associazione dei Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili) e Assosolare (Associazione Nazionale Industria Fotovoltaica), ha elaborato una proposta alternativa che è già stata trasmessa al Governo.
“Il nostro documento si inserisce nel quadro di un dialogo costruttivo con il Governo – ha dichiarato Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili – Ribadiamo la nostra disponibilità ad analizzare e approfondire insieme proposte che abbiano l’obiettivo di rilanciare l’economia con un approccio win win, senza penalizzare una delle poche leve di crescita, quella dell’energia green, che può assicurare un futuro sostenibile al nostro Paese. Le misure retroattive, che già impattano sul fotovoltaico per un miliardo di euro all’anno, sono incomprensibili per i mercati finanziari internazionali, generano contenziosi e, soprattutto, sono disastrose per il Paese”.
Dopo i tanti errori commessi nel recente passato Il futuro dell’Italia, vista la sua dipendenza energetica dall’estero superiore all’80%, dovrebbe passare per una sempre maggiore diffusione dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili. Soluzioni che, rispetto agli sconti in bolletta, hanno il vantaggio di movimentare la filiera dei servizi e dell’industria, di dare occupazione e di portare vantaggi ambientali e sociali (riduzione delle esternalità negative). Con tutti i soldi spesi sulle rinnovabili elettriche, e sul fotovoltaico in particolare, la cosa più sciocca da fare e non sostenerne oggi la crescita, per far sì che gli oneri di sistema siano effettivamente stati un investimento.
L’Associazione ha individuato 8 proposte alternative.
1. Revisione del mercato dei servizi di dispacciamento ovvero del meccanismo che comporta l’acquisto da parte di Terna SpA di energia elettrica a riserva, nonostante il Paese abbia una potenza elettrica installata più che doppia rispetto al fabbisogno di punta.
2. Revisione degli oneri impropri, oggi presenti nelle bollette delle PMI, nella fattispecie:
a. il regime tariffario speciale a vantaggio del trasporto ferroviario;
b. il sovvenzionamento delle produzioni elettriche nelle isole;
c. i costi connessi all’esperienza nucleare;
d. il meccanismo dell’interconnector virtuale;
e. la sterilizzazione dell’IVA sugli oneri parafiscali.
3. Intervento sulle convenzioni CIP6 a fonti assimilate che non hanno ancora beneficiato della prevista risoluzione facoltativa.
4. Riduzione di parte degli oneri dell’A3 tramite cartolarizzazione dei crediti commerciali vantati dal GSE.
5. Pacchetto di opzioni veramente volontarie, introducendo contemporaneamente due misure, in modo da lasciare la scelta in capo alle diverse tipologie di produttori (professionali/non professionali, piccoli/grandi impianti, con debito/senza debito, ecc.) su quale possa essere lo strumento più adatto alle proprie caratteristiche, nel caso decidano di aderire:
a. uno “spalma incentivi” volontario che preveda condizioni di premialità, quali un tasso di rendimento degli incentivi posticipati superiore ai Titoli di Stato e/o una sburocratizzazione degli adempimenti amministrativi e fiscali verso GSE, AEEG e Agenzia delle Dogane;
b. un meccanismo di risoluzioni anticipate volontarie dalle convenzioni di Conto Energia con il GSE da implementarsi attraverso aste competitive sul prezzo di sconto.
6. Implementazione di SEU virtuali, consentendo ai produttori di energia rinnovabile di stipulare accordi di vendita di energia direttamente con le piccole e medie imprese localizzate in aree geografiche diverse da dove avviene la produzione.
7. Trasferimento in bolletta dei vantaggi generati dalle fonti rinnovabili e degli aggravi che già pagano, in particolare:
a. i vantaggi economici conseguenti alla diminuzione, innescata in larga parte dalle rinnovabili, del prezzo (PUN) dell’energia elettrica all’ingrosso;
b. gli aggravi economici che ora confluiscono alla fiscalità generale, conseguenti ai provvedimenti fiscali e regolatori posti a carico delle fonti rinnovabili e del fotovoltaico nel recente periodo.
8. Introduzione di un sistema fiscale green basato sul principio “Chi inquina paga”, aggiungendo al costo di ogni bene la valorizzazione dell’impatto ambientale conseguente al suo intero ciclo di vita (produzione, trasporto, utilizzo e smaltimento) attraverso la metodologia del Life Cycle Assessment (LCA) dei prodotti:
– trasferendo in bolletta indirettamente i vantaggi economici e di bilancia commerciale conseguenti alla produzione di energia elettrica “CO2 & fossil fuel free”;
– apportando benefici alle imprese manifatturiere che fin qui hanno effettuato i maggiori sforzi in termini di sostenibilità ambientale nell’arena competitiva globale.
Scarica l’allegato con le 8 proposte di AssoRinnovabili: 8 proposte per abbassare la bolletta elettrica – AssoRinnovabili
FONTE: Regioni e Ambiente – Rivista di Informazione e Aggiornamento