Una raccomandata spedita al mio indirizzo mi informa che dovrei versare una somma indeterminata di contributi “INPS” presso il numero di C/C(1018385268) della fantomatica Cassa Integrazione Malattia Assistenza Lavoratori Agricola. Mettiamo già le cose in chiaro, l’associazione C.I.M.A.L.A. non esiste o perlomeno ma su internet non ve ne è traccia. Per di più in “via Oberdan 20, Bari” non esiste alcuna associazione. Secondo quanto ho rilevato su internet, la Cassa Integrazione Malattia Assistenza Lavoratori Agricola è una cassa privata a cui, secondo l’ Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro, sono dovuti contributi esclusivamente dalle aziende che hanno espressamente dato adesione a tale cassa privata.

Di seguito il trascritto della raccomandata e la foto della stessa:

OGGETTO: Contributi di assistenza malattia e contrattuale

Da un controllo effettuato sui dati forniti dall’INPS, è risultato che codesta azienda non ha versato a questa Cassa i contributi di assistenza malattia e contrattuale, dovuti nel rispetto del contratto collettivo provinciale di lavoro.

Si rammenta, per l’occasione, che il versamento di tali contributi è obbligatorio, non solo in quanto previsti espressamente dal contratto collettivo di lavoro, ma anche per l’esplicita dichiarazione sottoscritta dall’azienda all’atto della presentazione delle denunce trimestrali all’INPS. circa l’obbligo ad applicare il contratto di lavoro della categoria.

Sì richiama, inoltre, l’attenzione sul fatto che il rispetto del contratto di lavoro è condizione indispensabile per ottenere la fiscalizzazione degli oneri sociali di cuiall’art.6- D.L. 9-10-89 n. 338 e successive modificazioni ed integrazioni.

Per quanto sopra. codesta azienda è invitata a versare i contributi dovuti, entro 15 giorni dalla data della presente,utilizzando l’allegato bollettino postale.

In caso di mancato versamento dei contributi richiesti, saranno adottate tutte le misure dalla legge per il recupero di quanto dovuto.

Si raccomanda, infine, nell’interesse di codesta azienda, di indicare i periodi ed il numero dei lavoratori impiegati negli stessi per i quali si versano i contributi.

Distinti saluti, Gaetano Mincuzzi (presidente)

Ho esaminato tutti gli elementi e ti elenco perchè si tratta di una truffa:

  1. La sede dell’associazione è volutamente errata, poichè, in “via Oberdan 20, Bari” oltre alla già menzionata compagnia assicurativa è presente il “Fondo Integrazione Malattia Ed Assistenza Contrattuale” che non ha nulla a che fare con la Cassa Integrazione Malattia Assistenza Lavoratori Agricola. Alla associazione sindacale “Fondo Integrazione Malattia Ed Assistenza Contrattuale” fa anche riferimento il numero telefonico in calce all’intestazione della raccomandata 080.5531429.
  2. Il nome dell’associazione è stato ripreso dalla più nota C.I.M.L.Ag. – Cassa Integrazione Malattia Lavoratori Agricoli, che come recita il sito http://www.cimlag-tn.it eroga prestazioni integrative rispetto a quelle dell’INPS e dell’ INAIL, al fine di raggiungere il 100% del salario e altre prestazioni. C.I.M.L.Ag. ha sede a Trento.
  3. Gaetano Mincuzzi è forse un riferimento al segretario generale di Federazione Lavoratori Agro Industria, FLAI),un sindacato di categoria della CGIL cheorganizza i lavoratori agricoli e i lavoratori dell’industria di trasformazione alimentare.
  4. Il bollettino allegato alla raccomandata non riporta causale e ne tantomeno quota da versare, figuriamoci se l’INPS non conosce gli importi dovuti dalle aziende italiane.

 

Ecco la raccomandata recapitatami
C.I.M.A.L.A.

 

 

Aggiornamento del 28/08/2014: Un comunicato dell’ANCLSU (all’indirizzo: http://www.anclsu.com/public/news/copertina/comunicato_stampa_agricoli21082014.pdf conferma l’esistenza della suddetta C.I.M.A.L.A., ma tramite i propri legali rileva che:

L’iniziativa della Cimala appare quanto mai inopportuna sia nei tempi che nei modi; inviare una lettera con toni così ultimativi e perentori, senza neanche individuare periodi e giornate nè quantificare i contributi eventualmente dovuti, si pone in contrasto con gli elementari canoni di correttezza e buona fede che dovrebbero ispirare le relazioni contrattuali fra enti associativi di natura privata e i propri associati.

Inoltre nel medesimo comunicato viene rilevato che la “[..] missiva, peraltro, appare priva di ogni valore giuridico, e quindi sostanzialmente inutile, proprio perché, non individuando l’oggetto della prestazione pretesa, non determina neanche la costituzione in mora del destinatario;

Io non ho pagato alcuna somma, tu?

 

FONTE: Blog Personale di Michele Catalano (michelecatalano.altervista.org)

AUTORE: Michele Catalano

 

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