“‘Campo libero’ per liberare le energie dell’agricoltura italiana e favorire questo settore dentro la fase di rilancio del paese”. Così il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, presenta il nuovo piano, già introdotto al ‘Vinitaly’ di Verona dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, la cui presenza, dice, ha dimostrato “la centralità del settore agroalimentare per lo sviluppo del Paese”.
‘Campo libero’, spiega il ministro, è un “piano strategico per definire azioni concrete che sostengano il settore dal lato delle semplificazioni, della competitività e della sicurezza alimentare”. Ma è anche un esperimento di democrazia partecipata: “Stiamo lavorando a un piano di azioni per il settore agricolo e agroalimentare- scrive infatti Martina su Facebook- creare occupazione e semplificare saranno le parole d’ordine. Qui troverete le prime 18 azioni che saranno presentate. Abbiamo bisogno anche del vostro aiuto, per questo valuteremo le proposte che ci arriveranno a campolibero@mpaaf.gov.it. Scriveteci”.
Le azioni sono 18, “incrociano il Collegato agricoltura”, spiega Martina e si sviluppano in tre grandi aree. La prima, giovani e lavoro: “Riprendiamo punti già previsti nel collegato, come i mutui a tasso zero per imprese agricole condotte da giovani sotto i 40 anni”. Inoltre, “azioni per agevolare le assunzioni e la possibilità di introdurre un contratto di lavoro stabile nel settore, nell’ambito di tre anni, come in fondo è la filosofia del Jobs Act”.
Il secondo grande fronte, continua il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, è quello della competitività: “Vogliamo valorizzare il tema del collegato agricolo per favorire la realizzazione di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento dell’e-commerce”. Ancora, aggiunge, “proviamo a interpretare fino in fondo la legge sull’etichettatura dando alcuni tempi precisi per l’attuazione dei decreti e in più immaginiamo di rendere pratica operativa la consultazione pubblica prevista dal regolamento europeo. Stiamo inoltre avviando una riflessione seria su come costruire una rete di consulenza aziendale agricola anche da noi”.
Il terzo fronte aperto non solo da Martina ma da tutto il governo riguarda semplificazioni e spending Review. Martina ribadisce più volte: “Non ci sottraiamo al tema della spending review, punto peraltro fondamentale nel collegato agricoltura. Occorre fare una discussione di sistema rispetto a enti e società partecipate funzionali e vigilate dalle politiche agricole individuando il taglio dei costi con la riduzione del numero dei membri degli organi amministrativi. Ci sono interventi rapidi che possiamo istruire anche noi: in taluni casi, per esempio, non andare alla riconferma di Consigli di amministrazione, ma razionalizzarli con una riduzione di questi a da 5 a 3 e con la eliminazione a favore di amministratori unici”.
Infine, il cavallo di battaglia, le Semplificazioni di cui lo stesso presidente del Consiglio ha parlato stamattina indicandone il principio ispiratore, cioè “la lotta senza quartiere alla devastante burocrazia che sta uccidendo l’Italia e in particolar modo questo settore”. E Martina gli fa eco definendo questo un “fronte cruciale”.
Nel merito, snocciola il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, in primis c’è “la necessità di approdare aregistro unico dei controlli aziendali.Poi ridurremo i tempi del silenzio/assenso da 180 a 60 giorni per velocizzare le pratiche di apertura delle aziende agricole. Ancora, immaginiamo un’estensione generalzzata dello strumento della diffida prima delle sanzioni amministrative pecuniarie”.
Semplificazioni anche per la vendita diretta e uno sportello telematico automobilistico anche per il settore agricolo sono fra gli altri interventi previsti.
Il settore vitivinicolo è particolarmente sotto la lente di questo governo, che prevede “5 mosse da fare subito che accorciano tempi e burocrazia”. Ancora semplificazioni del processo biologico e l’estensione della possibilità di adempimento volontario per alcune tipologie di violazioni.
Poi, continua Martina, “immaginiamo due interventi specifici già concertati con altri ministeri che riguardano la Terra dei fuochi e cioè le norme per favorire l’allacciamento alla rete idrica controllata e la defiizione degli interventi delle indagini dirette”.
IL CONFRONTO ‘PARTECIPATO’ DAL TERRITORIO – Questi i contenuti, ma il ministro Martina aggiunge novità anche sul metodo: “Fino al 30 aprile- dice avvieremo un confronto diretto con le realtà del terriotorio, raccoglieremo tutte le idee e svilupperanno questo piano di azioni. Poi tiriamo le fila e con maggio contiamo di far passare questo piano di azione in norma”, non escludendo nemmeno di procedere con un decreto legge.
“Maggio è anche il mese per la Pac- ricorda Martina- Le due cose si tengono e danno il grande disegno complessivo che questo governo con il Parlamento sta mettendo in piedi per l’agricoltura italiana”. Il ministro ci crede “molto e- ha concluso- penso che questo sia il passo giusto per il rilancio del settore agroalimentare”.
FONTE: Agenzia Dire (www.dire.it)
AUTORE: Teresa Corsaro