Smog, Siccità e annata nera per funghi e tartufi. Ecco quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ucea relativi alla prima decade di ottobre.
Un autunno del tutto anomalo con le raccolte dei prodotti tipici di stagione, dai tartufi ai funghi, ridotte al minimo, sorgenti come quella del Po al Monviso in secca e laghi di montagna asciutti mentre con il caldo resistono le zanzare che continuano ancora a pungere e si moltiplicano anche gli insetti dannosi per le piante con una vera invasione biblica della “cimice marmorata asiatica” originaria dalla Cina che sta distruggendo i raccolti nei frutteti, negli orti ma anche le grandi coltivazioni di soia e di mais nel nord Italia.
L’estate da caldo record e con i cesti vuoti “ha colpito in realtà anche tanti buongustai, con i prezzi saliti alle stelle che superano anche i 35 euro al chilo per i più pregiati porcini”.
Con l’annata nera c’è il rischio che vengano spacciati come nazionali i funghi importati dall’estero. Funghi o tartufi freschi devono riportare obbligatoriamente in etichetta o su appositi cartellini il luogo di raccolta o coltivazione. Ciò per evitare che prodotti stranieri vengano spacciati per italiani, come spesso è avvenuto fino ad ora.
La stagione dei funghi non si guarda nel calendario ma è essenzialmente decisa dagli eventi meteorologici, questi infatti hanno la capacità di trasformare l’attesa in gioie o in dolori.
Preoccupa anche lo smog: le piante – sottolinea Coldiretti – concorrono a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi ma in Italia ogni abitante dispone nelle città capoluogo di appena 31,1 metri quadrati di verde urbano. Una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili con un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno.