Ricerca in agricoltura: quello che a PresaDiretta non è stato detto. La reazione di un ricercatore e genetista alla puntata a senso unico di domenica 28 febbraio. Le biotecnologie sono la scienza della vita e comprendono un’infinità di tecniche. Gli OGM sono solo una di queste tecniche, la più rozza e rischiosa.
Esistono tecniche molto più all’avanguardia ed efficaci, come ad esempio la Mas (Marker Assisted Selection – Selezione Assistita da Marcatori), che impiega la conoscenza del Dna per produrre una vasta gamma di tratti per un gran numero di colture e ha permesso di offrire agli agricoltori colture resistenti a siccità, inondazioni e funghi, così come tolleranti a suoli salini, senza i problemi e i rischi degli OGM. Che sia chiaro però, non esiste una soluzione unica per tutti i problemi.
In Italia, come in gran parte del Pianeta, serve una profonda innovazione del settore agricolo che punti diritto verso la sostenibilità. Per questo è importante investire in ricerca, ma che sia diretta a valorizzare la diversità genetica, non a ridurla ulteriormente, e fornire soluzioni reali alle specifiche esigenze, sfruttando le conoscenze degli agricoltori attraverso un processo partecipativo.
Quando si parla di ricerca, è giusto che lo facciano i ricercatori, quelli veri. Salvatore Ceccarelli* è un genetista che fa ricerca in agricoltura da oltre 30 anni, e questo il suo commento alla puntata a senso unico di Presa Diretta di domenica 28 febbraio, inviato direttamente alla redazione.