Continuiamo la nostra ricerca delineando le non conformità alle nuove regole sugli XML Anti Corruzione: ecco la situazione in tutti i Comuni del Centro Italia. Quanti Enti sono in regola? Quanti no?
Dopo aver compiuto una minuziosa analisi sui Comuni con Esito Fallito nei Comuni delle Regioni del Sud, ampliamo la nostra ricerca indagando sui Comuni del Centro Italia che presentano non conformità alla nuova Legge 190/2012 art.1 c. 32 (nota anche come Legge Anti Corruzione).
Estenderemo e concluderemo la nostra cernita nel prossimo articolo, dove verranno elencati i Comuni del Nord Italia inadempienti. Come noto, le amministrazioni locali e territoriali, entro il 31 gennaio di ogni anno, devono inviare all’indirizzo comunicazioni@pec.anticorruzione.it la PEC con il modello predisposto e messo a disposizione dall’Anac (versione del modulo aggiornata al 15 gennaio 2016).
Esclusivamente per l’anno 2017, secondo quanto comunicato dall’ANAC sul suo portale in un avviso è stata disposta la proroga al 20 febbraio 2017 del termine previsto inizialmente al 31 gennaio 2017 per la comunicazione via PEC dell’avvenuta pubblicazione del file XML per gli adempimenti di cui all’art. 1, comma 32, della L.190/2012. La proroga è stata disposta dall’Autorità in considerazione della situazione di emergenza a seguito dei recenti eventi meteorologici e sismici, accogliendo le richieste pervenute da alcuni enti locali interessati.
Molti enti, ovviamente, si sono adeguati alla normativa, ma una fetta estremamente consistente ancora no. Spiccano, in questo campione, i Comuni, tra i quali tantissimi hanno avuto “ESITO NEGATIVO”.
Premettiamo che sono esclusi da questo campione i comuni che non hanno ancora presentato alcun XML.
Atteniamoci al momento all’indagine sui Comuni del Centro Italia. Il panorama rispetto ai Comuni del Sud Italia è migliore: nelle Regioni Centrali sono 340 i Comuni non conformi (rispetto ai 592 al Sud), suddivisi numericamente nelle seguenti Regioni:
- TOSCANA – 80 Comuni – 28 % del totale
- MARCHE – 61 Comuni – 26 % del totale
- UMBRIA – 19 Comuni – 20 % del totale
- LAZIO – 99 Comuni – 26 % del totale
- ABRUZZO – 53 Comuni – 17 % del totale
- MOLISE – 28 Comuni – 29 % del totale
Il Lazio è la Regione che numericamente presenta il conto più “salato”: 99 Comuni non in regola. Tra i capoluoghi di provincia troviamo Viterbo; altri grandi Comuni inclusi nell’elenco sono Anzio, Formia, Gaeta, Fiuggi, Tarquinia e Sabaudia. Nel campione anche altri Comuni come Bracciano, Ciampino, Sora e Subiaco.
In percentuale però va peggio la Toscana, col 28% di Comuni con esito fallito. Spiccano Arezzo, Lucca, Massa e Prato. Compresi anche Comuni quali Certaldo, Forte dei Marmi e Scandicci.
Anche la Regione Marche supera il 26%. In evidenza gli XML errati di Fano, Matelica e Recanati (solo per citare qualche Comune).
Vanno male a livello di percentuale anche il Molise e l’Umbria che, con quantità minori di Enti hanno un numero elevato di errori. In Umbria sono anche centri importanti sul banco degli imputati: entrambi i capoluoghi di provincia (Perugia e Terni) e poi Cascia, Gubbio, Narni e Norcia. Mentre in Molise soltanto centri minori sono inclusi tra i 29, sono in regola sia Campobasso, sia Isernia.
La Regione con la migliore percentuale (che comunque supera il 17% del totale) è l’Abruzzo. Restano comunque ben 53 Comuni nell’elenco, tra i quali Chieti, Lanciano e Pescara.
Una situazione migliore rispetto al Sud, dunque: ma che lascia ampi margini di miglioramento.
Tutti i restanti Comuni inclusi nell’insieme degli XML da Esito Fallito li potete trovare nei file allegati all’articolo, suddivisi Regione per Regione.
Un supporto gratuito e sicuramente utile per ottenere le informazioni utili a comprendere i motivi dello scarto automatico della validazione del file è fornito in rete dalla società Datanet srl di Tremestieri Etneo (CT). Contattando la società, all’indirizzo info@datanetsrl.eu , può essere richiesto un check up gratuito sulla posizione del proprio ente.