xml, AnACContinua il percorso di avvicinamento alla scadenza del 30 Aprile, data in cui l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture trasmette alla Corte dei conti l’elenco delle amministrazioni che hanno omesso di trasmettere e pubblicare i file XML relativi alla Trasparenza in chiave anti corruzione.

 

L’Autorità, come dispone la legge, è tenuta a vigilare sui contratti pubblici, anche di interesse regionale, di lavori, servizi e forniture nei settori ordinari e nei settori speciali, nonché, nei limiti stabiliti dal codice per il rispetto dei principi di correttezza e trasparenza a tutela delle piccole e medie imprese e supervisiona il rispetto delle regole della concorrenza nelle singole procedure di gara.

 

In primo luogo ricordiamo quali sono gli enti che pagheranno dazio per non aver rispettato la tempistica dettata dall’ANAC:

 

  • Gli enti che non hanno inviato l’URL;
  • Gli enti con XML non conforme;
  • Gli enti che hanno comunicato un URL non valido.

 

Quale sarà, in tutta questa trafila burocratica, il destino di questi inadempienti? Applicando l’articolo 6, comma 11, del codice di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163., si cita testualmente, ecco quali saranno le conseguenze della mancata conformità alle disposizioni:

 

“Con provvedimento dell’Autorità, i soggetti ai quali è richiesto di fornire gli elementi di cui al comma 9 [del codice degli Appalti, Ndr] sono sottoposti alla sanzione amministrativa pecuniaria fino a euro 25.822 se rifiutano od omettono, senza giustificato motivo, di fornire le informazioni o di esibire i documenti, ovvero alla sanzione amministrativa pecuniaria fino a euro 51.545 se forniscono informazioni od esibiscono documenti non veritieri. Le stesse sanzioni si applicano agli operatori economici che non ottemperano alla richiesta della stazione appaltante o dell’ente aggiudicatore di comprovare il possesso dei requisiti di partecipazione alla procedura di affidamento, nonché agli operatori economici che forniscono dati o documenti non veritieri, circa il possesso dei requisiti di qualificazione, alle stazioni appaltanti o agli enti aggiudicatori o agli organismi di attestazione.”

 

Consigliamo a tutte le istituzioni obbligate a trasmettere l’url che rimanda al file xml per acquisizione automatica dei dati pubblicati di affrettarsi nel predisporre i dati nel formato corretto.

 

Un supporto gratuito e sicuramente efficace per ottenere le informazioni utili a comprendere i motivi dello scarto automatico della validazione del file è fornito in rete dalla società Datanet srl di Tremestieri Etneo, compilando la form on line al seguente indirizzo può essere richiesto un check up gratuito sulla posizione del proprio ente http://www.datanetsrl.eu/.