Non siamo proprio i peggiori in assoluto, ma quasi: secondo un rapporto della Commissione europea, l’Innovation Union Scoreboard, l’Italia si piazza tra i Paesi che innovano di meno, assieme alla Grecia e all’Ungheria.

Nell’indagine, i Paesi europei sono divisi in quattro gruppi: al primo appartengono quelli che innovano di più, come Germania, Svezia, Danimarca e Finlandia; al secondo, quelli che se la cavano bene, pur non essendo leader, come Francia, Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Slovenia e Gran Bretagna; noi siamo nel terzo, ovvero nel gruppo di quelli che innovano moderatamente, assieme a Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Spagna; all’ultimo appartengono Paesi come la Bulgaria, la Lettonia o la Romania, dove non si innova affatto.

Per quanto ci riguarda, siamo penalizzati dal basso numero di dottorandi extraeuropei, dalla scarsità di Pmi innovative in grado di collaborare tra di loro, dall’ingente debito pubblico che riduce i margini di manovra e dal diffuso clientelismo che fa preferire i vincoli familistici al merito. A livello regionale, poi, si considera che tengono il passo solo Friuli Venezia Giulia Piemonte ed Emilia Romagna.LombardiaVeneto e Lazio, invece, sono tra quelle che arrancano.

FONTE: CGIA Mestre

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