Il Politecnico di Torino è tra le prime 100 università fra 896 istituti di formazione valutati in oltre 70 paesi del mondo. E’ quanto emerge da un nuovo sistema europeo di valutazione delle università che non si limita a stilare una classifica delle ‘top’ ma esamina ogni ateneo a seconda di determinati indicatori. Si tratta di un nuovo strumento online chiamato U-Multirank, finanziato dall’Unione Europea con 2 milioni fino al 2015 per mettere a fuoco punti di forza e criticità delle università. Nel Multirank 2014, solo il 12% degli atenei esaminati ha ottenuto più di 10 “Very Good”, e tra questi compare il Politecnico torinese, in compagnia del Mit, Harvard e di Berkeley.

La piattaforma online classifica le prestazioni delle università con voti da A, molto buono, a E, debole, secondo 30 indicatori raggruppati in cinque aree: insegnamento e apprendimento, coinvolgimento degli organi locali, trasferimento delle conoscenze, internazionalizzazione e ricerca. Sono 31 gli atenei italiani esaminati. Entra nelle classifiche ranking l’Università di Trieste che, per il coinvolgimento di partner imprenditoriali e amministrativi, si aggiudica tre A per i progetti di ricerca, la visibilità delle pubblicazioni e la percentuale di studenti laureati che lavorano nella regione. Debole invece nel numero di tirocini forniti a livello locale. La Bocconi di Milano, nel settore della ricerca, ha un ottimo rilievo internazionale (A), al pari di università come Harvard negli USA e Cambridge in Inghilterra, ma è meno efficace nel coinvolgimento di partner industriali. Molte università italiane presentano votazioni basse nella qualità dell’esperienza di apprendimento, nei corsi e nella disponibilità dei docenti.

Il Politecnico di Milano e l’Università di Bologna sono rispettivamente al quinto e sesto posto della classifica di 724 università nel mondo per collaborazione col mondo economico, una graduatoria guidata dalla Erasmus di Rotterdam (Olanda) e dall’Istituto federale di tecnologia di Zurigo (Svizzera).

Il portale permette una ricerca personalizzata a seconda della materia e del tipo di preparazione che lo studente si propone di ottenere. Grazie agli indicatori, ogni utente può produrre la sua classifica personalizzata e confrontare diversi atenei. Oltre 300 università presenti nel sistema non sono mai state classificate prima e questo significa “avere uno sguardo più completo sul livello dei nostri atenei – sostiene la Commissione UE – e quindi poter agire a livello pratico per colmare le lacune”. La filosofia che sta dietro al lavoro, spiegano alla Commissione, è che non esiste una classifica dei migliori cento atenei, ma ciascuno ha un proprio valore. E la forza del progetto sta anche negli oltre 60mila studenti che attraverso appositi questionari hanno potuto anche loro, per la prima volta, dare un voto alla propria esperienza di apprendimento.

FONTE: Dipartimento per le Politiche Europee

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