siti web istituzionali switch offLe linee guida per il design dei siti web delle Pubbliche Amministrazioni sono state rese di pubblico dominio già da mesi: ma quali sono i motivi più importanti per adeguarsi a questi nuovi standard di usabilità?


Sono già da tempo online su design.italia.it le linee guida, a cura dell’Agenzia per l’Italia Digitale, per Regioni e Comuni. L’obiettivo è definire standard di usabilità e design condivisi da tutta la pubblica amministrazione.

 

Attualmente i siti dei capoluoghi di provincia che hanno aderito a queste nuove linee guida sono i tre Comuni in sperimentazione (Comune di Biella, Comune di Venezia e Comune di Matera) più la recente new entry del Comune di Messina (vedi l’immagine sotto) che ha inaugurato il suo portale Istituzionale, grazie anche al supporto di società qualificate e tempestive nella consegna del lavoro svolto.

 

screenshot comune di messina

 

 Figura 1: Homepage del nuovo sito web istituzionale del Comune di Messina (clicca sull’immagine per ingrandire).

 

Best practice portata avanti, nel caso specifico, dalla società Datanet Srl di Tremestieri Etneo, forte di un’esperienza decennale a fianco dei comuni italiani. Richieste di approfondimento possono essere inoltrate al seguente indirizzo: http://www.datanetsrl.eu/webpa/.

 

Perché è essenziale aderire a questi nuovi standard?

 

Secondo l’AGID le linee guida nascono per semplificare l’accesso ai servizi e alle informazioni di carattere istituzionale, così da favorire il dialogo virtuale tra pubbliche amministrazioni e cittadini, colmando il divario che ci separa dai principali paesi europei, oltre a consentire un risparmio di tempo e risorse per cittadini e PA. Ricordiamo che ulteriori approfondimenti in merito ai criteri di valutazione dei nuovi siti web sono presenti nell’Allegato B del Decreto Ministeriale 8 luglio 2005.

 

In questo meccanismo è importante ricordare che, come si evince dalla nuova Riforma della Pubblica Amministrazione, sarebbe auspicabile l’utilizzo di un CMS Open Source, vale a dire un software di cui gli autori (più precisamente, i detentori dei diritti) rendono pubblico il codice sorgente. Dunque deve essere rispettato il principio del riuso totale a beneficio di chi utilizzerà il prodotto finale, in questo caso il sito web.

 

La parola d’ordine è: progettare i contenuti affinché rispondano innanzitutto alle necessità degli utenti, non a quelle dell’amministrazione. 

 

Quest’affermazione acquista un peso considerevole anche per il fatto che alcune ricerche mostrano che oggi il 73% delle persone usa internet dal proprio smartphone. Nell’88% dei casi le persone non ritornano su un sito che non funziona.

 

Questi dati mostrano come l’usabilità (o la sua assenza) possa influenzare in modo determinante l’esito di un servizio, anche semplicemente informativo, erogato da un sistema. Il Comitato Tecnico di Ergonomia dell’International Standard Organization (www.iso.org) definisce l’usabilità come

 

“il grado in cui un prodotto può essere usato da particolari utenti per raggiungere certi obiettivi con efficacia, efficienza, soddisfazione in uno specifico contesto d’uso” (ISO 9241-210:2010).

 

Anche una ricerca della Commissione Europea evidenzia che Comuni e Regioni italiane pubblicano online parecchio materiale interessante – da aggiornamenti su chiusure di uffici a info per accedere ai servizi a news su eventi – ma solo una quantità davvero esigua di utenti è in grado di reperirlo o trovarlo a causa di siti molto articolati e complessi da interpretare.

 

Una rivoluzione che può definirsi compiuta, quella dei nuovi siti web istituzionali? La risposta è affermativa, poiché grazie a queste nuovi standard di design si parte dal cittadino e dal soddisfacimento delle sue esigenze, rimuovendo tutti gli ostacoli che impediscono l’effettiva partecipazione civica e si può assicurare che il sito web risponda ai cruciali criteri di affidabilità, semplicità e chiarezza.

 

La strada è ovviamente ancora lunga e irta di ostacoli. Questo però potrebbe essere davvero uno step fondamentale verso la riconversione digitale della Pubblica Amministrazione: una pubblica amministrazione a misura di cittadino non più come un’utopia ma come una concreta realtà.