“Da Internet passa la partecipazione tra la Pubblica amministrazione e il cittadino, la riforma della PA ha tanti aspetti, ma il più importante è sicuramente quello sulla cittadinanza digitale“. Lo ha detto il ministro per la Semplificazione e Pubblica Amministrazione, Marianna Madia,intervenendo all’ Internet Governance Forum Italia 2014.

“L’idea di una digitalizzazione non sia un obbligo per l’amministrazione ma un concetto di democrazia – ha aggiunto Madia – L’innovazione che abbiamo a disposizione è la rete, è il motore per la parte più importante della riforma della PA, è attraverso la rete che possiamo ribaltare i rapporto tra cittadino e amministrazione. Questa è una rivoluzione, e sappiamo che non possiamo calarla dall’ alto, ma dobbiamo accompagnarla”.

La Madia ha poi ricordato che “noi ormai abbiamo una dimensione globale della rete, su Internet avvengono la maggior parte degli scambi commerciali, in rete c’è la più larga parte partecipazione democratica e anche il governo le sue riforma piu’ importanti le ha sottoposte alla consultazioni pubbliche”.

“Per la riforma sulla Pubblica amministrazione abbiamo ricevuto 40mila e-mail, tutte lette e studiate, e molte della quali usate per cambiare alcune norme – ha aggiunto Madia – la partecipazione democratica è utile al decisore politico per decidere meglio. Credo che se queste sono le potenzialità delle rete se i principi della rete sono la trasparenza, la partecipazione, l’inclusività, non possiamo che cavalcare questa grande potenzialità che ci consente di rivoluzionare il nostro modo di essere cittadini, e al tempo stesso interrogarci anche su tutte le criticità che sono intorno a questa rivoluzione”.

Infine le azioni del governo. “Il nostro governo fa della trasparenza la più importante politica a costo zero – ha ricordayo il ministro – Con la trasparenza noi abbiamo immediatamente la prevenzione dell’illegalità e possiamo avere servizi più efficienti a costo inferiore. Il controllo dei cittadini avviene attraverso la rete e attraverso Internet, la trasparenza è il perno fondamentale riforma della Pubblica amministrazione”.

Il tema della Cittadinanza Digitale diventa primario, oggi, nella “Società dell’informazione e della conoscenza”, perché il livello dei servizi pubblici (in termini di qualità, fruibilità, accessibilità, tempestività) dipende dalla condizione “tecnologica” di chi ne usufruisce: la disparità di trattamento dei cittadini è direttamente proporzionale alla loro capacità di accedere alla rete. Da qui, la stretta correlazione con le problematiche legate al digital divide (sociale, geografico, generazionale) e alla necessità, per i cittadini, di acquisire le competenze digitali necessarie ad esercitare i propri diritti.

La Cittadinanza Digitale non è alternativa alla forma di cittadinanza “tradizionale”, anzi, la Cittadinanza Digitale non è altro che la sua estensione naturale.

 

 

FONTE: Corriere delle Comunicazioni (www.corrieredellecomunicazioni.it)

 

 

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