Si assottiglia il margine di errore nella compilazione dei file fattura, solo 340 soggetti su 22.442 non sono ancora registrati su IPA.
Nell’ultimo mese il numero di file fattura è aumentato del 29%, passando dal 1.900.000 di aprile, ai circa 2.500.000 di maggio.
Sono circa 7.700.000 le fatture elettroniche gestite dal Sistema d’Interscambio (SdI) tra il 6 giugno 2014 – data di avvio dell’obbligo della fatturazione elettronica per Ministeri, agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza e assistenza – e il 31 maggio 2015. Nell’ultimo mese sottoposto a monitoraggio il numero di file fattura ricevuti è aumentato del 29%, passando dunque dai 1.900.000 file gestiti nel mese di aprile ai circa 2.500.000 del mese di maggio.
Al 31 maggio l’86% dei file fattura gestiti dal Sistema di Interscambio è stato correttamente inoltrato alle amministrazioni destinatarie, il 13,7% riporta errori di vario genere ma solo lo 0,3% di questi non è stato recapitato per impossibilità di identificazione dell’ufficio destinatario. Nel mese di aprile la percentuale di file fattura errati era del 15,4%, quella dei file non recapitati dello 0,4%. Dal 6 giugno 2014 al 31 maggio 2015 le fatture elettroniche con codice ufficio destinatario non identificato (cioè inviate dai fornitori con codice ufficio 999999, inserito in sostituzione del codice ufficio ordinario nel caso di mancata identificazione del corretto codice) sono pari circa allo 0,2% dei file fattura gestiti dal Sistema di Interscambio.
In constante riduzione il numero di amministrazioni che non sono ancora presenti su IPA (Indice delle Pubbliche Amministrazioni). A maggio sono 340, ovvero circa l’1,5% delle 22.304 amministrazioni soggette a fatturazione elettronica.
Dal 6 giugno 2014, data di avvio dell’obbligo di fatturazione elettronica, fino al 31 maggio 2015, sono stati più di sette milioni i file fattura inviati dalle imprese e gestiti dal Sistema di interscambio (SdI), l’infrastruttura progettata e realizzata dall’Agenzia delle Entrate in collaborazione con la Sogei per governare il processo di ricezione ed inoltro delle fatture elettroniche destinate alle pubbliche amministrazioni, così come previsto dalla Legge numero 244/2007 (art.1, comma 212) e dal Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 7 marzo 2008.
Il Sistema di Interscambio riceve i file fattura e, dopo averne controllato correttezza e validità formale, li inoltra agli uffici di fatturazione elettronica delle amministrazioni individuati dal codice destinatario.
Interessante evidenziare che la percentuale dei file fattura scartati nel mese di maggio 2015 risulta essere la più bassa in assoluto dall’avvio del servizio.
Gli errori più diffusi riguardano il nome assegnato al file fattura, duplicato o non valido nel 32% dei casi, l’invio di una fattura già inviata e di file non conformi al formato previsto, rilevati rispettivamente nel 14% dei casi.
Rispetto ai mesi precedenti, nel mese di maggio emerge una nuova tipologia di errore denominata “Codice fiscale del Cessionario Committente non valido”, presente nel 3% dei casi. Rispetto al mese di aprile si riscontra invece una sostanziale diminuzione delle fatture duplicate (dal 19% al 13%) e dello ”IdFiscaleIva del Cessionario Committente non valido” (dall’11% al 6%).
Anche nel mese di maggio, così come nei mesi precedenti, la tipologia di errore più diffusa è la “Nomenclatura e unicità del file”.
Sono oltre 22.000 le pubbliche amministrazioni centrali e locali soggette a fatturazione elettronica ed al 31 maggio 2015 queste hanno registrato nell’IndicePA 53.325 uffici di fatturazione elettronica.
Circa il 50% delle pubbliche amministrazioni coinvolte si avvale dell’utilizzo di intermediari istituzionali, quali ad esempio il SICOGE, il SIDI e gli HUB Regionali, per la ricezione dei file fattura.
Nello specifico si tratta di ministeri, scuole e di una serie di amministrazioni locali che hanno scelto di aderire ai servizi di Hub messi a disposizione dalle Regioni.
Su un totale di 7.618.984 file fattura ricevuti dall’avvio del sistema:
- l’86% (6.553.169) sono stati inoltrati alla PA di riferimento;
- il 13,7% (1.040.462) sono stati scartati dal sistema a causa della presenza di varie tipologie di errori;
- lo 0,3% (23.797) non sono stati recapitati per l’impossibilità di identificare o raggiungere l’ufficio destinatario (è stata restituita al cedente/prestatore l’attestazione di avvenuta trasmissione).
Per tutti i restanti dettagli potete consultare il rapporto completo dell’AGID in allegato al nostro articolo.