Se dici dati aperti non dici semplicemente trasparenza. Engagement dei cittadini ed empowerment dei dipendenti pubblici sono i due binari su cui viaggia la fase2 degli Open Data. Da una parte è necessario innescare un processo di consapevolezza e valorizzazione del patrimonio informativo pubblico per il miglioramento dei servizi e il decision making che muova dall’interno dell’amministrazione stessa, dall’altra non si può prescindere dal sensibilizzare e coinvolgere i cittadini nella produzione di valore a partire dal dato “liberato”. Si tratta di un vero e proprio cambiamento culturale che interessa la PA e i cittadini tutti, uno slittamento di prospettiva che abbandona l’ancoraggio al mero adempimento normativo per guardare agli Open Data come ad uno strumento in grado di abilitare la pratiche partecipative.

Ma come si rendono effettivi questi principi? Quali dinamiche ne consentono l’affermazione? Quali metodi e quali strumenti li implementano? Il convegno “Beyond transparency: la via italiana all’open data engagement” ha messo attorno ad un tavolo i massimi esperti nazionali in materia di Open Data e Open Government per approfondire e portare avanti la riflessione sull’apertura del patrimonio informativo pubblico in Italia. Al centro della riflessione l’avvio della liberazione dei dati della Regione Lazio a partire dalla creazione di un portale, ambiente unico di riferimento per la pubblicazione e l’accesso agli Open data della Regione Lazio da parte delle amministrazioni territoriali e regionali e della cittadinanza…

FORUM PA infatti, insieme a Sinergis e Depp, accompagnerà nei prossimi 18 mesi la Regione Lazio nel processo di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico del territorio laziale.

Alla luce delle esperienze fino ad ora realizzate, abbiamo chiesto ai nostri relatori da cosa sia importante guardarsi e a cosa invece ispirarsi nel processo di apertura dei dati per far si che questi siano realmente messi a servizio delle esigenze del territorio.

Le suggestioni e gli spunti sono stati molti. Ne abbiamo riassunti per punti alcuni:

  • il rilascio deve esser guidato principalmente dalla domanda di dati. La liberazione del patrimonio informativo si basa quindi su principi di qualità e utilità dei dati. Cosa serve ai cittadini? Quali vantaggi in termini sociali ed economici i dati rilasciati offrono?
  • gli open data devono entrare nel dna dell’ente. Il rilascio non può prescindere da amministrazioni attente e consapevoli del valore del dato aperto. Sono necessarie a tal fine azioni puntuali di formazione che favoriscano la trasmissione della cultura open data nella PA;
  • gli open data possono rappresentare uno strumento formidabile per generare un riavvicinamento tra PA e cittadini, un nuovo rapporto di fiducia che cresca sull’accountability dell ente e sul dialogo costante con tutti i portatori di interesse (community, imprese, cittadini).

FONTE: Forum PA

AUTORE: Giovanna Stagno

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