Anche nel contesto italiano sta ormai maturando una cultura del dato aperto, tuttavia sono ancora molte le sfide da affrontare. Lo scorso maggio a FORUM PA è stata lanciata la seconda fase degli Open Data che mette al centro della discussione l’utilizzo sociale dei dati piuttosto che la semplice liberazione: un nuovo modello per andare oltre la trasparenza.

Il rilascio dei dati aperti non è una mera questione di trasparenza, ma soprattutto un’opportunità per definire un nuovo rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione. Perché tutto ciò possa crescere è necessario che siano soddisfatte le quattro condizioni per una nuova governance: EngagementEmpowermentEndorsement ed Enforcement.

Il modello di Open Data che si sta configurando a partire dalle esperienze e dalle pratiche di amministrazioni virtuose mette insieme attori locali, dipendenti pubblici e decision makers e passa attraverso il coinvolgimento dei cittadini e delle imprese, la formazione degli operatori pubblici e il sostegno dei vertici politici.

Questo percorso, più rapido in alcuni contesti e più lento in altri, sta già riavvicinando i cittadini alla vita politica e civica del nostro paese. I dati acquistano valore reale soltanto nella relazione e nel riuso, per questo motivo è importante ci si ponga il problema di cosa farne, di fornire strumenti di utilizzo e di favorire contesti per metterli a frutto.

Continueremo ad approfondire la questione a Smart City Exhibition, durante il convegno di respiro internazionale Le quattro E degli Open Data che chiamerà a raccolta numerosi esperti in materia, fornendo una prospettiva internazionale di riflessione sui nuovi approcci alla liberazione del dato.

 

FONTE: Forum PA

 

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