Grazie alla piattaforma i costi di gestione sono stati quasi dimezzati rispetto alla precedente infrastruttura. Inoltre, maggiore flessibilità in relazione alla variazione delle esigenze, con particolare riferimento a scalabilità, robustezza e prestazioni.
Per il Ministero della Salute la realizzazione di una soluzione di private – per ovvi motivi – Cloud è stata la naturale implementazione in un percorso evolutivo partito anni addietro prima con la dismissione del mainframe e poi proseguito con la progressiva centralizzazione delle componenti server locali (hardware e software) in un unico sito (data center). Dopo tali profondi cambiamenti, si era pertanto giunti a poter disporre di una infrastruttura tecnica composta da circa 120 server con piattaforme operative MS, Linux e AIX, tutti gestiti nello stesso sito e deputati ad erogare servizi applicativi (rilevazione di flussi informativi di governo, accesso a banche dati centralizzate, ecc..), infrastrutturali (posta elettronica, DNS, DHCP, autenticazione/autorizzazione, sicurezza, ecc..), archiviazione documenti e protocollo informatico, videoconferenza, ecc…
A partire da tale configurazione e in prossimità della scadenza del contratto di outsourcing vigente all’epoca, venne predisposto un nuovo bando di gara, molto focalizzato sulle esigenze e sulle specifiche di servizio, in cui veniva posto come prerequisito imprescindibile il paradigma del cloud privato, lasciando ai partecipanti la scelta della soluzione informatica. Agid, nel fornire il suo parere di congruità in merito al bando, accolse favorevolmente tale approccio, incoraggiandone la realizzazione e sottolineando i significativi risparmi che ne sarebbero derivati a parità di qualità e di livello di servizio erogato. E cosi è stato. Grazie a tale nuova piattaforma tecnologica – mi conferma Giuseppe Bellifemine (Responsabile ICT del Ministero della Salute) che ha curato il progetto – i costi di gestione sono stati quasi dimezzati rispetto alla precedente infrastruttura composta dai 120 server fisici.
Oltre al vantaggio economico citato, la nuova soluzione in cloud consente un grado di maggiore flessibilità in relazione alla variazione delle esigenze, con particolare riferimento a scalabilità, robustezza e prestazioni.
La scalabilità della nuova soluzione è garantita da tante opportunità offerte da tali nuove soluzioni tecnologiche; ad esempio, la possibilità di aumentare in tempo reale risorse elaborative e di calcolo (processori, RAM, ecc..) in caso di superamento di soglie predeterminate di utilizzo dei sistemi, ovvero nuove tecniche di deduplicazione per l’utilizzo ottimale dello storage disponibile.
Oltre al sito di disaster recovery, la robustezza è assicurata dalla configurazione del Data Center, logicamente univoco, ma fisicamente distribuito su due siti geografici distinti e collegati fra loro in fibra ottica ridondata, realizzati in modo tale che uno dei due nodi possa in tempo pressochè reale subentrare all’altro in caso di problemi senza generare particolari disservizi per l’utenza.
Riguardo, infine, l’aspetto prestazionale, i sistemi di monitoraggio e controllo della nuova piattaforma cloud privata consentono di misurare la percezione dell’utente finale in termini di tempi di risposta e di disponibilità dei servizi applicativi utilizzati, intercettando le anomalie sin dal loro insorgere ed applicando tempestivamente le soluzioni più appropriate.
Pur a fronte di livelli di servizio cosi sfidanti, i tempi di realizzazione del progetto sono stati molto brevi. Il progetto di migrazione dalla configurazione ‘server fisici’ alla piattaforma tecnologica totalmente virtualizzata e basata sul paradigma ‘cloud privato’ è infatti stato reso operativo in meno di 6 mesi, senza disservizi o discontinuità particolari nell’erogazione dei servizi informatici.
Insomma, un progetto che conferma gli innumerevoli vantaggi – evidenziati in letteratura – delle soluzioni in Cloud nelle sue diverse accezioni. Progetto certamente da considerare best practice e da prendere a modello in altre amministrazioni sia centrali che locali. E pur nel rispetto dei ruoli, il progetto testimonia anche di una collaborazione estremamente proficua tra il Ministero della Salute, che mantiene efficacemente il controllo strategico delle sue scelte in ambito ICT pur con personale specialistico molto ridotto, e i suoi fornitori che hanno vinto l’ultima gara e che ne supportano la migliore realizzazione, manutenzione ed evoluzione. Ed è giusto che sia cosi.