L’assessore Alfonso Dattolo annuncia le azioni in campo: abbattimento del digital divide, connettività ultrabroadband, accentramento dei sistemi informativi pubblici e realizzazione del Sistema informativo sanitario regionale i pilastri del piano. E si punta anche a una “costituente digitale”
“Garantire nell’arco dei prossimi anni il più ampio accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione a imprese e cittadini, ponendo il paradigma digitale quale fattore fondamentale di innovazione dei processi organizzativi del sistema economico-sociale regionale”: questo l’obiettivo della Regione Calabria che l’assessore all’Urbanistica Alfonso Dattolo annuncia ad Agendadigitale.eu. Abbattimento del digital divide ediffusione della connettività a banda larga e ultralarga fra le priorità dell’Agenda calabrese. “Si tratta di un articolato programma di interventi che sono stati condivisi con la Cabina di Regia dell’Agenda Digitale Italiana e frutto di una intensa attività di collaborazione con l’Agenzia Nazionale”, spiega Dattolo. “Gli interventi – prosegue l’assessore – riguarderanno inoltre l’introduzione di innovazione tecnologica nei processi della PA con particolare riferimento ai settori della giustizia, dell’istruzione, della sanità e dei beni culturali. In considerazione poi della centralità strategica rivestita oggi dalla tematica della sicurezza informatica intendiamo promuovere un piano di avvicinamento all’uso delle tecnologie informatiche, stimolando in particolare, progetti e applicazioni innovative nell’ambito dello sviluppo di tecnologie, servizi, e competenze settoriali”.
Con l’Agenda digitale regionale la Calabria mira poi a “recuperare il grave ritardo che ha caratterizzato le recenti esperienze di governo dello sviluppo della società dell’informazione nella regione, ponendo in essere una capillare azione di alfabetizzazione e inclusione digitale, con particolare riguardo alle aree interne e rurali, che nella nostra Regione coprono circa l’80% del territorio. Dattolo spiega bene cosa non ha funzionato in passato su cui non bisogna “ripetersi”: “Purtroppo la programmazione regionale 2007-2013 si è rivelata carente di un processo di attuazione organico e strutturato capace di definire una strategia unitaria nell’ambito dei servizi Ict, con piani di intervento tra loro scollegati e con una grave disattenzione verso i reali fabbisogni di un contesto socio-culturale particolarmente debole, che richiedeva a mio parere una propedeutica azione si sensibilizzazione e di accompagnamento”. “Una lezione quella appresa dal recente passato che ci vede oggi impegnati ad elaborare strategie differenti capaci di contaminare le comunità, di stimolare l’imprenditoria nonché avviare un reale processo di ammodernamento della PA”. Per spingere sull’ammodernamento della PA “è indubbia la necessità di disporre di connettività”, ne è convinto l’assessore. “Ciò comporta che tutti i servizi definiti dall’Agenda digitale regionale sono strettamente legati alla realizzazione dell’infrastruttura di connettività e soprattutto i servizi legati all’ambito sanitario (Fse) in cui la qualità e la capacità della connessione sono direttamente legati alla qualità dei servizi sanitari digitali”.
Sul fronte sanità determinante la liaison Regioni-Governo centrale: “Spetta naturalmente al Governo definire precisi standard di interoperabilità al fine di assicurare che le azioni delle regioni possano portare nel brevissimo periodo alla costruzione di una solida PA digitale. Ma bisogna coniugare ambizioni territoriali con obiettivi più ampi definiti a livello europeo e approntare metodologie per la rilevazione del loro progressivo conseguimento. Per tale motivo è fondamentale una forte conoscenza del territorio, dei dati e delle informazioni a supporto”. A tal proposito l’assessore ritiene che l’azione di coinvolgimento e indirizzo svolta dall’Agenzia per l’Italia digitale sia fondamentale per ottima riuscita dell’Agenda Digitale “in quanto il passo più complesso da attuare è quello di far dialogare il sistemi informativi locali in un’unica lingua e offrire ai cittadini servizi digitali che non abbiano confini territoriali”.
Ambizione e realismo le parole che secondo Dattolo devono guidare il programma prossimo venturo. E poi bisogna tenere sempre a mente le esigenze di spending review: “La realizzazione del Sistema Informativo Sanitario Regionale (Sisr), permetterà di innalzare rapidamente la qualità e l’efficienza dei sistemi informativi della sanità, al fine di creare le condizioni abilitanti per garantire il controllo della spesa sanitaria, per migliorare le prestazioni dei servizi sanitari e sostenere gli interventi di prevenzione attiva sul territorio. Siamo orientati ad adottare un modello cloud con servizi centralizzati erogati dal datacenter regionale verso le Aziende sanitarie e Ospedaliere”.
La Regione sta inoltre rafforzando il processo di centralizzazione dei sistemi informativi per quanto attiene agli enti strumentali ed agenzie regionali. “La metodologia della razionalizzazione – spiega Dattolo – si svilupperà attraverso il consolidamento del modello nel rapporto con gli enti strumentali, la sua progressiva estensione ai servizi oggi non centralizzati fino a completa dismissione dei Ced degli enti. A supporto delle politiche regionali, la Regione ha dato il via all’Osservatorio Regionale Ict, Infrastrutture e Servizi “per l’acquisizione, l’elaborazione e l’analisi dei dati, finalizzata all’individuazione della migliore modalità attuativa, con riguardo alle iniziative che dovranno essere rivolte agli enti locali calabresi, alle imprese e ai cittadini”. E la Regione vuole anche promuovere una vera e propria “costituente digitale” che convochi ad un impegno condiviso tutti gli attori istituzionali e le rappresentanze sociali “per lo sviluppo di un modello di governance delle politiche di diffusione della società dell’informazione in Calabria”.
FONTE: Agenda Digitale (www.agendadigitale.eu)
AUTORE: Mila Fiordalisi