All’interno del decreto attuativo della riforma Madia sono previste nuove cause di licenziamento disciplinare per i “furbetti del cartellino” nella PA. Esistono strumenti informatici per arginare questi episodi?
I furbetti del cartellino rappresentano un fenomeno doppiamente negativo per il Pubblico Impiego: oltre ad arrecare un danno all’Ente ed alla sua attività essi ledono l’immagine dei dipendenti pubblici, diventati l’emblema dei “fannulloni” sebbene al loro interno vi siano professionisti validi e rispettosi del ruolo che ricoprono.
A tal proposito la Riforma della PA ha ritenuto fondamentale punire chi:
- Compie gravi o reiterate violazioni dei codici di comportamento;
- Non esercita l’azione disciplinare, non segnala l’infrazione o archivia le inadempienze sulla base di valutazioni manifestamente irragionevoli;
- Riceve una valutazione negativa ai fini del proprio rendimento nell’arco dell’ultimo triennio, qualora, nel corso dei due anni precedenti, sia stata irrogata una sanzione allo stesso titolo, di tenore più lieve.
La denuncia al Pubblico Ministero e la segnalazione alla competente Procura regionale della Corte dei Conti avverrà entro 20 giorni dall’avvio del procedimento disciplinare, in modo da evitare un eccessivo accavallamento dei termini e delle procedure poste a carico delle pubbliche amministrazioni.
La rilevazione delle presenze del personale effettuata in modo tradizionale a volte si rivela insufficiente sia per ricucire lo strappo tra inadempienti cronici e Pubblica Amministrazione, sia per rendere più tangibile la Trasparenza tra i dipendenti degli Enti Pubblici.
Alcune problematiche sono infatti legate alle timbrature “in mobilità”: una questione che riguarda chi si trova a lavorare in servizio esterno (o comunque presso sedi minori) dove sarebbe antieconomico installare i lettori badge.
Spesso questi dipendenti, infatti, non hanno la possibilità di timbrare il proprio badge, soprattutto se nelle sedi degli Enti non sono in vigore sistemi tecnologici avanzati, ponendo così una barriera “digitale” alla timbratura del cartellino in modalità telematica.
In questo senso la timbratura in multicanalità (tramite telefono fisso o mobile, app) potrebbe rappresentare una best practice per raggiungere l’obiettivo finale: stanare i dipendenti che non ottemperano a comportamenti corretti e trasparenti, introducendo al contempo strumenti innovativi a beneficio dei tanti lavoratori onesti.
Perché la multicanalità è così importante?
- Velocizza i tempi di approvazione delle richieste
- Elimina il data entry e l’uso di carta
- Gestisce assenze improvvise, emergenze e reperibilità.
Sm@rtC6, è una soluzione innovativa sviluppata dalla Società I-Tel, esempio virtuoso di un sistema multicanale.
Per la Comunicazione digitale di presenze, assenze, turni, ferie, permessi e reperibilità è garantito un flusso certificato di informazioni tra il dipendente, l’Azienda ed eventuali enti esterni: le App, i tag NFC, la georeferenziazione ed evolute piattaforme tecnologiche e multicanale permettono di trasmettere i dati in tempo reale, h 24 e da qualunque luogo, anche in assenza di segnale di ricezione telefonica.
https://www.youtube.com/watch?time_continue=6&v=9tMwz6fD4XY
Inoltre, Sm@rtC6 riesce a integrarsi subito con il sistema paghe e stipendi. In questo senso diventa molto più semplice ottimizzare qualsiasi comunicazione e notifica legata a imprevisti o criticità.
Il sistema, in particolare, inoltra con tempestività e senza margine di errore tutte le comunicazioni relative a:
- Notifica, modifica e accettazione dei turni
- Rilevazione delle presenze
- Comunicazione di assenze per malattia
- Richieste di visite fiscali (in adeguamento alla recente normativa sul Polo Unico INPS)
- Richiesta e accettazione di ferie e permessi
Sono già tanti gli Enti che hanno deciso di percorrere questa nuova strada. Nel territorio capitolino ne fanno già uso il Ministero dello Sviluppo Economico, Lazio Crea, l’università La Sapienza, gli ospedali IFO e Gemelli, grandi municipalizzate come Ama e Acea8Cento, nonché la stessa Città Metropolitana di Roma. Il servizio, infatti, riesce a gestire numeri molto elevati di timbrature giornaliere, con picchi di traffico in varie fasce orarie. Pertanto anche nei momenti di massimo affollamento (ad esempio a ridosso di uscita e rientro da pranzo) il rischio di sovraccarico sul sistema di timbratura è scongiurato.
Anche fuori Roma gli esempi non mancano.
Basti pensare al Comune di Pesaro, dove la totalità dei dipendenti timbra già esclusivamente via telefono, al Comune di Monza, alla Città Metropolitana di Napoli, alla Asl Torino 4, all’Istituto Europeo Oncologico, a SEA aeroporti di Milano, all’ATAF di Firenze, al Gruppo Iren.
Quest’ultimo caso merita un’attenzione particolare: già dal 2013, infatti, 2.000 dipendenti del Gruppo IREN usufruiscono della rilevazione presenze del personale via telefono fisso. Il numero di utenti abilitati toccherà presto le 5.000 unità, grazie all’ampliamento del bacino di utenza mediante l’inserimento delle APPs per rendere responsive la timbratura in mobilità anche sui dispositivi mobili. Segno che, quando le cose funzionano, si continua a seguire la strada dell’innovazione.
Nell’insieme, si tratta di realtà complesse e con un numero di dipendenti che oscilla tra le 1.000 e le 10mila unità, dove le esigenze di comunicazione con il personale – con modalità finalmente e totalmente digitali – erano diventate indifferibili.
Per maggiori informazioni visita il sito www.i-tel.it.