conservazione documenti digitaliIl ricorso depositato lo scorso luglio all’Antitrust dalla Coalizione ANORC-AIFAG dei Conservatori Accreditati, grazie alla collaborazione con lo Studio Legale Sarzana & Associati, contenente la richiesta di verifica della regolarità dell’assegnazione dei servizi di conservazione e archiviazione informatica a diverse pubbliche amministrazioni italiane, è stato accolto.

 

 


L’Antitrust ha infatti inviato all’ANCI, e a diverse pubbliche Amministrazioni Locali, un Parere sul ricorso ai sensi dell’art 22 della legge 287/90, in cui l’Antitrust richiama tutte le Pubbliche Amministrazioni al rispetto della disciplina della concorrenza e degli appalti nel settore della conservazione e archiviazione informatica.

 

“L’Autorità ritiene opportuno evidenziare che, sebbene rientri nelle facoltà di una pubblica amministrazione l’adempimento dei compiti ad essa attribuiti attraverso moduli organizzativi che non prevedano il ricorso al mercato esterno per procurarsi le prestazioni di cui necessita, la scelta di far fronte alle proprie esigenze attraverso lo strumento della collaborazione con altre amministrazioni non può rimettere in questione gli obiettivi principali delle norme comunitarie in materia di appalti pubblici, vale a dire la libera circolazione dei servizi e l’apertura alla concorrenza non falsata in tutti gli Stati membri”, si legge in uno dei passaggi più significativi del parere.

 

Questo, oltre a essere un grande risultato per la Coalizione ANORC-AIFAG dei Conservatori Accreditati – che raccoglie attualmente oltre 40 aziende accreditate dall’AgID, operanti in Italia nella conservazione documentale – è una pronuncia importante che ristabilisce quell’ordine essenziale nella concorrenza di questo settore di mercato laddove, sempre più spesso, si assiste all’applicazione di deroghe illegittime alle regole di trasparenza.

 

Nello specifico, la Coalizione ANORC-AIFAG aveva richiamato l’attenzione sulla possibile irregolarità di condotta di alcuni soggetti partecipati da enti pubblici e poli archivistici regionali, che eludendo in alcuni casi la normativa sulle procedure aperte di selezione del contraente e fornendo servizi al di fuori dei limiti territoriali, in cui sarebbero tenuti a operare alla luce delle norme che li istituiscono, agivano ledendo i principi di concorrenza.

 

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, mostrando come sempre grande sensibilità e attenzione verso tutti i fenomeni che rischiano di alterare il regime di leale concorrenza, ha accolto la nostra segnalazione e ha finalmente ristabilito l’equilibrio nel mercato della conservazione documentale; questa vittoria ci rende orgogliosi del ruolo fondamentale che ha ANORC nell’ambito della tutela dei suoi associati e di tutti coloro che operano nell’ambito della conservazione dei documenti digitali.

 

“Il valore aggiunto di essere parte di una realtà associativa come ANORC, spiega l’Avv. Andrea Lisi, Presidente di ANORC Professioni e Segretario Generale di ANORC, è quello di poter contare su una voce forte che possa garantire i diritti e farsi carico delle esigenze di aziende, professionisti ed esperti che operano con diversi ruoli nella Digitalizzazione e Conservazione digitale, nel rispetto della trasparenza e del libero mercato”.

 

“La decisione dell’Antitrust di inviare anche all’ANCI un Parere in cui si richiede espressamente alle Pubbliche Amministrazioni di rispettare scrupolosamente la disciplina comunitaria e nazionale in tema di appalti e libera concorrenza nel settore del digitale, costituisce un precedente fondamentale per tutte le piccole e medie imprese interessate a lavorare con le Pubbliche Amministrazioni”, aggiunge Fulvio Sarzana di S.Ippolito dello Studio Sarzana & Associati, il legale che ha seguito per conto dell’ANORC l’attività presso l’Antitrust.