Gli obiettivi, entro il 2020, sono di dare i 30 Megabit al 100 per cento degli italiani e i 100 Megabit all’85 per cento, con 6 miliardi di euro pubblici.

Pubblichiamo il piano banda ultra larga che l’Italia ha mandato a Bruxelles e che l’Agenzia per l’Italia digitale metterà in consultazione pubblica la prossima settimana.

Gli obiettivi, entro il 2020, sono di dare i 30 Megabit al 100 per cento degli italiani e i 100 Megabit all’85 per cento (ambendo così ad avere un 50 per cento di utilizzatori, sulla popolazione italiana). Soprattutto questo secondo obiettivo è molto ambizioso. Il piano prevede un fabbisogno di 6 miliardi di euro pubblici, ma anche un mix di sinergie e semplificazioni normative.

Le reti di telecomunicazioni sono ormai il sistema nervoso di ogni nazione moderna. Una nazione non si ferma se si fermano i trasporti. Non si ferma neanche per uno sciopero generale. Ma se le reti di telecomunicazione si fermassero – non è mai successo sarebbero davvero poche le attività che riuscirebbero a non fermarsi.

In prospettiva, ed è una prospettiva che si avvicina sempre più rapidamente, le reti di telecomunicazione saranno ancora più importanti. Non collegheranno soltanto milioni di persone, ma anche decine di milioni di computer e miliardi di oggetti (Internet of things).

La cyber war, che fino a poco tempo fa era un argomento per libri di fantapolitica, fantascienza o spionaggio, oggi è una realtà. Per distruggere la reputazione di un’azienda cosa c’è di più semplice del violarne i sistemi informativi? Quanto tempo dovrà passare prima che interi Stati vengano presi di mira?

Occorre pensare fin da adesso le infrastrutture su cui costruire il nostro futuro prossimo. In questo scenario, la banda ultralarga sarà l’infrastruttura portante dell’intero sistema economico e sociale. Sarà la risorsa imprescindibile su cui sviluppare la competitività futura del Paese e su cui si misurerà la nostra capacità di rimanere una delle nazioni più avanzate del pianeta.

 

Consulta l’allegato: Piano Banda Ultra Larga

 

FONTE: Agenda Digitale (www.agendadigitale.eu)

 

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