Il sistema, basato su tecnologie wireless e cablate, permette la visione in remoto e centralizzata di allarmi, consumi, temperature e tutti i parametri utili alla manutenzione delle strutture.

In ambito di “sustainable building”, un caso citato dall’ultimo Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano riguarda l’AUSL (Azienda Unità Sanitaria Locale) di Ferrara, per l’adozione di una piattaforma di monitoraggio di allarmi, consumi e parametri ambientali. L’esigenza è nata dall’incremento avvenuto negli ultimi anni del numero di strutture ospedaliere da gestire – per via dell’aumento del territorio di pertinenza dell’AUSL – assieme a una riduzione del personale interno addetto ai controlli di manutenzione, dovuta all’outsourcing di alcune attività.

Con la concentrazione del personale tecnico a Ferrara era quindi difficile raggiungere i punti sensibili (in termini di continuità del servizio) sparsi sul territorio di pertinenza dell’AUSL, poiché fisicamente lontani l’uno all’altro. In più, all’interno di ogni singola struttura il controllo puntuale di ogni padiglione (per esempio i parametri ambientali o i consumi energetici) risultava assai oneroso sia in termini di tempi che di costi necessari per effettuarlo.

È stato così avviato un progetto che ha previsto il cablaggio dei primi due ospedali in via sperimentale, per poi essere esteso ai rimanenti edifici. Il sistema oggi consente la visione in remoto, centralizzata, di allarmi(segnalazione di malfunzionamenti, segnalazione condizioni critiche, allagamenti, ecc.), consumi (elettrici, idrici, gas), parametri ambientali (prima di tutto le temperature), e altre informazioni rilevanti per la gestione degli edifici. Le varie tipologie di consumi sono visualizzabili con differenti livelli di aggregazione per poter individuare eventuali problemi e apportare i correttivi necessari.

Risparmi di oltre 40mila euro per ogni perdita idrica

La piattaforma, costituita da sistemi wireless (sensori) e cablati (datalogger), consente di inviare segnalazioni di allarme in caso di superamento delle soglie prestabilite, evitando sprechi e costi inutili, o per esempio di monitorare costantemente le grandezze elettriche, impostando gli orari di accensione dell’illuminazione.

L’interconnessione degli edifici ha semplificato l’intero processo di manutenzione e migliorato le performance degli interventi, soprattutto in termini di tempestività – critica per operare su guasti alla corrente elettrica, garantita dai gruppi di continuità per un tempo limitato – precedentemente penalizzata dall’utilizzo di un combinatore telefonico (operatore umano come intermediario). Un altro aspetto positivo riguarda la possibilità di condividere in rete documenti utili da parte dei singoli operatori (fino a 5 MB), a beneficio ad esempio dell’azienda incaricata degli interventi ordinari e straordinari.

Il nuovo sistema ha inoltre permesso di intervenire tempestivamente sulle perdite idriche, riducendone il costo di circa il 97%, con un risparmio netto di oltre 40.000 euro per ogni perdita (due perdite rilevate da quando è attivo il sistema).

FONTE: http://www.ict4executive.it/