Nei giorni scorsi alcune notizie comparse sulla stampa hanno lamentato la presunta mancanza di impegno delle risorse afferenti al nuovo ciclo di Fondi strutturali europei 2014 – 2020 sull’obiettivo della digitalizzazione. Tale interpretazione non è fondata ed è in contrasto con le previsioni di impiego dei Fondi Ue e del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) nel nuovo ciclo.
Nell’Accordo di partenariato, il documento di strategia di livello nazionale che indica gli interventi su cui si concentrerà l’impiego dei Fondi strutturali europei, all’Agenda digitale è dedicato un obiettivo tematico della politica di coesione europea 2014-2020 (Obiettivo Tematico 2: Migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nonché l’impiego e la qualità delle medesime).
Le risorse. La bozza di Accordo di partenariato, inviata dal Ministro per la Coesione territoriale alla Commissione europea lo scorso 9 dicembre, destina all’Obiettivo tematico 2 1,8 miliardi di euro del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) (solo quota comunitaria), di cui il 35% (630 milioni di euro) allocato per il raggiungimento del risultato atteso riguardante la connettività in banda larga e ultra larga. Alle risorse comunitarie si aggiungerà il cofinanziamento nazionale (in una misura pressoché equivalente alla quota comunitaria).
In particolare, le linee di indirizzo strategico per l’Obiettivo tematico 2, inserite nell’Accordo di Partenariato, prevedono i seguenti risultati attesi.
1. Riduzione dei divari digitali nei territori e diffusione di connettività in banda larga e ultra larga
– Concorrere all’attuazione del «Progetto strategico Agenda digitale per la banda ultra larga» e di altri interventi programmati nei territori per assicurare una capacità di connessione ad almeno 30Mbps
– Completare il Piano Nazionale Banda Larga nei territori che, eventualmente, non avessero ancora una copertura stabile di connettività in banda larga ad almeno 2Mbps al 2013
2. Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali della PA.
Servizi di eGovernment interoperabili, integrati, co-progettati con cittadini e imprese.
Favorire l’interoperabilità delle banche dati pubbliche, anche attraverso l’utilizzo di soluzioni cloud
– Innovazione dei processi della PA in particolare su sanità, giustizia, beni culturali nel quadro del Sistema Pubblico di Connettività, inclusa l’offerta di servizi pubblici digitali e il ricorso al cloud computing.
3. Potenziamento della domanda di ICT dei cittadini: utilizzo servizi on line, inclusione digitale e partecipazione in rete
– Alfabetizzazione e inclusione digitale (diffusione e l’utilizzo del web e dei servizi pubblici digitali, azioni mirate verso i non-utilizzatori di Internet e ICT)
– Empowerment dei cittadini (nuove competenze digitali, utilizzo degli strumenti di dialogo, collaborazione e partecipazione civica in rete)
– Acquisizione di competenze avanzate da parte delle imprese
A questi interventi si aggiungono quelli, rilevanti, più specificamente rivolti alla diffusione dell’ICT nelle imprese previsti nell’Obiettivo 3 “ Competitività dei sistemi produttivi”.
Occorre, poi, tenere ben presente che, oltre alle risorse assicurate dalla programmazione comunitaria, nel periodo 2014-2020 saranno disponibili anche i finanziamenti nazionali del Fondo Sviluppo e Coesione (circa 54 miliardi), sulla base di quanto previsto dalla legge di Stabilità 2014. Una parte di tali fondi potrà contribuire ulteriormente a sostenere l’Agenda digitale.
Le risorse a valere sull’FSC, per la digitalizzazione e in particolare per la rete, sono ancora da definire. Esse saranno comunque di entità significativa per permettere un sostanziale rafforzamento della rete, secondo le finalità dell’FSC che è appunto destinato a colmare i divari territoriali, contribuendo alla realizzazione delle grandi reti infrastrutturali materiali e immateriali.
FONTE: Ministro per la Coesione Territoriale