Ha fatto il pieno di consensi il convegno scientifico “Benedetto tra mito e storia”, svoltosi nella giornata di sabato 12 Aprile, presso la Sala Trulli della ospitante città di Veroli.


La scelta di Veroli ha permesso di vivere i luoghi fisici della storia di san Benedetto. La giornata, infatti, si è aperta con una visita guidata al complesso monumentale di Sant’Erasmo, uno dei punti di riferimento del pellegrinaggio benedettino. La Basilica, edificata su un oratorio precedente, è legata a un episodio fondamentale della vita di san Benedetto: secondo la tradizione, fu proprio il santo, durante il suo viaggio da Subiaco a Montecassino nel 529 d.C., a fondare questo luogo di culto.

Il convegno è stato coordinato da Rita Padovano, componente del direttivo  dell’Associazione Via Benedicti, ideatrice di questo ciclo di convegni,storico-medievali  legati anche alla celebrazione del Giubileo,

Presenti il sindaco Germano Caperna, il Vicesindaco Francesca Cerquozzi, la presidente del consiglio comunale,  alcuni assessori e rappresentanti della proloco.

Il resoconto del convegno scientifico “Benedetto tra mito e storia”

Il Primo Cittadino, nel suo intervento, non si è limitato ad un saluto di circostanza, ma ha sottolineato l’importanza della storia benedettina per la città e il valore della cultura quale volano di sviluppo del territorio.

E’ seguito l’intervento del Prof. Longo , una vera e propria lectio magistralis sulla storia di San Benedetto, padre del monachesimo occidentale, che  ha ricordato lo spirito di moderazione , quale valore  di fondo della regola e la caratteristica del linguaggio utilizzato  quale “sermo humilis” ; una regola, dunque, sintetizzata dall’espressione “Ora et Labora”, improntata   alla sapienza ed all’equilibrio, oltre  che connotata dall’obbedienza e dalla stabilità , elementi tutti che   permettono di organizzare la speranza.

Ha inoltre evidenziato che la civiltà occidentale è debitrice nei confronti del pensiero di San Benedetto oltre che della  ampiamente nota organizzazione economica della comunità,anche con riferimento  ai principi della corretta nutrizione ( la oggi tanto invocata  “dieta mediterranea”)  e della tutela del paesaggio.

La dottoressa Alberotanza ha innanzitutto ricordato la distinzione tra Consiglio d’Europa e Consiglio Europeo e si è poi soffermata a delineare gli Itinerari Culturali, al cui riconoscimento ambisce l’Associazione Via Benedicti, i quali mettono in pratica i principi fondamentali del Consiglio d’Europa: diritti umani,democrazia culturale, diversità ed identità culturali, dialogo, scambio reciproco e arricchimento attraverso confini e secoli.

Ha poi indicato i sette temi che necessariamente devono essere sviluppati ed i criteri che debbono essere soddisfatti per conseguire il riconoscimento.

Infine ha ricordato le più importanti Convenzioni sottoscritte dai Paesi aderenti ed in particolare quella di Faro (Portogallo),che enfatizza il ruolo della cittadinanza attiva ,elevando i compiti ed il ruolo dei cittadini quale protagonisti e responsabili della tutela e dello sviluppo dei territori abitati.

In conclusione il  presidente di Via Benedicti, Francesco  Rabotti  ha affermato che il riconoscimento di Itinerario Culturale Europeo, perseguito da Via Benedicti, rappresenta un’importante risorsa per il territorio, in quanto permetterebbe di internazionalizzare il patrimonio storico, artistico e paesaggistico, promuovendo al contempo lo sviluppo del turismo sostenibile e la  crescita socio-economica della intera Ciociaria.