La Commissione tributaria provinciale di Napoli ha accolto pienamente le ragioni dell’Agenzia delle Entrate.
Ammonta ad oltre 146 milioni di euro tra imposte, sanzioni ed interessi il valore di una controversia tra il Fisco campano e una società casertana che ha impugnato i due atti di accertamento relativi ad Ires ed Iva emessi dalle Entrate, per i quali i giudici tributari hanno accolto pienamente le ragioni dell’Agenzia.
Il giudizio in Ctp – La Commissione tributaria provinciale di Napoli, infatti, ha rigettato i ricorsi presentati dalla società controparte per due avvisi di accertamento aventi ad oggetto molteplici e immotivate operazioni di cessione e restituzione del medesimo complesso immobiliare di rilevantissimo valore economico, intercorse tra due società appartenenti al medesimo gruppo. Le transazioni, realizzate dal 2000 al 2006, non hanno mai dato luogo ad effettivi esborsi di danaro generando, tuttavia, un valore aggiunto fittizio, con conseguente indebita detrazione di Iva e deduzione di costi.
Costi indeducibili e nessuna detrazione per il “ping pong immobiliare” – Il Collegio giudicante, accogliendo le ragioni dell’Agenzia, ha ritenuto che alla base del “ping pong immobiliare” non vi fossero, per l’attività imprenditoriale esercitata, né un’effettiva ragione economica, né l’utilità di tali trasferimenti, peraltro non provati dalla società ricorrente.
Conseguentemente, i giudici, ai fini Ires, hanno confermato l’indeducibilità dei costi riguardanti le operazioni realizzate in quanto non inerenti e non correlate mentre, sul versante Iva hanno ritenuto infondato il diritto alla detrazione dell’imposta.
FONTE: Fisco Oggi (giornale on line dell’Agenzia delle Entrate)