Versamenti sul conto corrente: sono sempre riconducibili a ricavi? Nella determinazione del reddito d’impresa, spetta al contribuente dimostrare che le somme movimentate non attengono ad alcuna fonte di ricchezza tassabile.
Versamenti sul conto corrente: sempre riconducibili a ricavi?
SINTESI: in tema di accertamenti bancari, a fronte della presunzione legale per cui ogni versamento su conto corrente bancario è riconducibile a ricavi (articolo 32 del Dpr 600/1973), è onere del contribuente fornire una prova contraria, specifica, analitica, e in quanto tale idonea a dimostrare che gli elementi desumibili dalla movimentazione bancaria non sono riferibili a operazioni imponibili, o che comunque essi sono stati già registrati in contabilità, non essendo a tal fine sufficiente la mera indicazione, non adeguatamente supportata, della provenienza delle somme versate.
Come tutti sappiamo, oggi, è vietato trasferire (da una persona ad un’altra o da un’azienda ad un’altra) una somma di denaro contante pari o superiore a tremila euro ed è, pertanto, obbligatorio utilizzare degli strumenti che lascino traccia dei pagamenti.
Ordinanza n. 22440 del 26 settembre 2017 (udienza 17 maggio 2017)
Cassazione Civile, sezione VI – 5 – Pres. Cirillo Ettore – Est. Vella Paola
Accertamenti bancari – Articolo 32 del Dpr 600/1973 – Opera la presunzione legale in base alla quale ogni versamento su conto corrente bancario è riconducibile a ricavi – E’ onere del contribuente fornire una rigorosa prova contraria