Secondo l’ultima rilevazione relativa al mese di marzo, il Veneto risulta essere l’unica Regione d’Italia in deflazione. Un processo che sembra ormai inarrestabile anche nel resto del Paese, visto che il dato medio nazionale si è attestato al +0,4%. La contrazione dei consumi delle famiglie italiane e il raffreddamento dei prezzi dei prodotti e dei servizi hanno ormai raggiunto livelli allarmanti. A darne notizia è l’Ufficio studi della CGIA che ha analizzato l’andamento dei prezzi registrato tra il mese di marzo del 2013 e lo stesso mese di quest’anno.

Nonostante il Veneto sia la prima regione turistica d’Italia e registri un livello medio di reddito per residente tra i più elevati del Paese, la “gelata” dei prezzi non ha avuto eguali in nessun altra parte del territorio: la variazione percentuale nel periodo considerato è stata pari al -0,1%. Ad un passo dalla deflazione anche il Friuli Venezia Giulia e il Lazio che manifestano una variazione nulla rispetto al marzo dello scorso anno.

Ad esclusione delle filiere produttive che operano nei mercati esteri – commenta Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA – le attività manifatturiere, commerciali e ricettive che dipendono fortemente dai consumi interni sono sempre più in difficoltà. Si pensi che dall’inizio della crisi ad oggi, il tasso di disoccupazione nel Veneto è più che raddoppiato, quello giovanile è addirittura triplicato, mentre la caduta del Pil è stata superiore di quasi un punto percentuale rispetto alla diminuzione registrata dal dato medio nazionale. Tutto ciò ha condizionato negativamente la propensione alla spesa delle famiglie venete che, nonostante il crollo dei prezzi, hanno deciso di non spendere“.

A livello provinciale veneto, la situazione più critica si è verificata a Treviso (-0,3%), a Verona e aVenezia (entrambe con -0,2%).

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FONTE: CGIA Mestre

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