Il Consiglio europeo ha deciso di abrogare la direttiva 2003/48/EC in materia di tassazione dei redditi da risparmio sotto forma di pagamenti di interessi. Motivo? La sovrapposizione con la direttiva 2014/107/UE sullo scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale, che entrerà in vigore il primo gennaio 2016 e il cui ambito di applicazione è generalmente più ampio di quello della direttiva 2003/48/CE. Le regole comunitarie prevedono che, in caso di sovrapposizione, prevalga la direttiva 2014/107/UE e solo in alcuni casi residui si applichi esclusivamente la direttiva 2003/48/CE. Alla luce di ciò, l’Unione europea ha deciso di abrogare la direttiva 2003/48/EC, in modo da eliminare i doppi obblighi informativi per Amministrazioni fiscali e operatori finanziari, derivanti dalla compresenza delle due direttive.
La direttiva sui redditi da risparmio
La direttiva 2003/48/EC, approvata il 3 giugno 2003 ed entrata in vigore il 1° luglio 2005, è stata introdotta con l’obiettivo di combattere la concorrenza fiscale dannosa e, in particolare, la disparità di trattamento fiscale nella tassazione dei redditi da risparmio. La direttiva, infatti, prevede che i redditi da risparmio sotto forma di pagamenti di interessi pagati in uno Stato membro a persone fisiche residenti in un altro Paese siano tassati secondo le leggi di quest’ultimo. Per rendere possibile tutto ciò, le norme comunitarie hanno stabilito un sistema di scambio automatico di informazioni tra le autorità competenti degli Stati membri. Più precisamente, il cosiddetto agente pagatore (cioè l’istituto finanziario, una banca o un fondo di investimento) ha l’obbligo di comunicare all’Amministrazione finanziaria del Paese in cui risiede il beneficiario effettivo alcune informazioni, tra le quali i propri dati e quelli relativi al contribuente (tra cui, nome, residenza e numero di conto). Nel marzo del 2014, il Consiglio dell’Unione europea ha approvato la direttiva 2014/48/UE che ha modificato in parte la 2003/48/EC, con l’obiettivo di rafforzare gli strumenti antievasione tenendo conto dei cambiamenti intercorsi nel settore finanziario.
Nuova frontiera della cooperazione fiscale
La direttiva 2014/107/UE, approvata il 9 dicembre 2014, ha modificato le regole della direttiva 2011/16/UE sulla cooperazione amministrativa in ambito fiscale tra gli Stati Ue, con l’obiettivo di estendere lo scambio automatico obbligatorio di informazioni a nuove categorie di reddito e di capitale (tra cui interessi e dividendi). La nuova direttiva, che rappresenta un importante passo avanti sulla strada della trasparenza e della cooperazione fiscale in ambito europeo, impone agli Stati membri di seguire le regole contenute nello “Standard per lo scambio automatico di informazioni finanziarie” (Common Reporting Standard) approvate dal Global Forum sulla trasparenza fiscale dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e, successivamente, anche dai ministri delle Finanze dei Paesi aderenti al G20.
La direttiva 2014/107/EU prevede tra gli Stati membri uno scambio automatico annuale di informazioni su conti bancari, interessi, dividendi e proventi delle cessioni di attività finanziarie riguardanti sia le persone fisiche, sia quelle giuridiche, in base ai dati comunicati dalle istituzioni finanziarie coinvolte. La direttiva entrerà in vigore il prossimo primo gennaio. Lo scambio automatico di informazioni, invece, sarà avviato dagli Stati europei entro fine settembre 2017. Solo l’Austria ha ottenuto una deroga di un anno rispetto agli altri Paesi membri dell’Unione. Sul fronte extra-Ue, Bruxelles ha rivisto gli accordi siglati sulla base della direttiva 2003/48/CE con Liechtenstein, Andorra, Svizzera, San Marino e Monaco alla luce delle nuove regole introdotte dalla direttiva 2014/107/UE.