Disponibile una nota di approfondimento dell’IFEL Fondazione Anci su tutte le novità introdotte in materia di tributi locali a seguito dell’introduzione del nuovo Statuto dei diritti del contribuente.
Il 3 gennaio 2024 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo n. 219 del 30 dicembre 2023, che attua la riforma dello Statuto dei diritti del contribuente in risposta alla legge n. 111 dell’8 agosto 2023. Questo nuovo Statuto, sebbene focalizzato sulla normativa erariale, impatta significativamente anche sulla gestione dei tributi comunali.
L’autonoma regolamentazione degli enti territoriali è stata richiamata per adeguare al meglio le nuove disposizioni alla particolare natura dei tributi locali. Tuttavia, emergono sfide nell’adattare il nuovo Statuto alle caratteristiche proprie dei tributi comunali, in particolare nei processi di accertamento.
Per questo motivo IFEL ha diffuso una nota riepilogativa di approfondimento sulla materia con utili spunti per il recepimento dei nuovi principi negli ordinamenti locali, in linea con le specifiche caratteristiche dei tributi propri e in particolare dei processi di accertamento, sui quali il nuovo Statuto incide fortemente.
Le novità per i tributi locali nel nuovo Statuto dei diritti del contribuente
È evidente il rischio di un aumento dei costi di gestione e di un’appesantimento procedurale, costringendo a una revisione completa dei processi attuati finora. Questa revisione dovrebbe essere orientata verso un controllo fiscale mirato a incrementare l’adesione spontanea alla riscossione, sia nelle scadenze di pagamento ordinarie che durante il processo di accertamento.
Le nuove norme dello Statuto offrono opportunità per migliorare il rapporto tributario e aumentare il tasso di riscossione prima di ricorrere a fasi coattive o contenziose. È fondamentale valorizzare gli obblighi di tutela del contribuente derivanti dal nuovo Statuto, contribuendo a un rapporto più efficiente tra l’amministrazione e i contribuenti.
L’attuazione dei criteri di rafforzamento delle capacità di controllo e la semplificazione degli strumenti di supporto alla riscossione coattiva diventano essenziali per garantire un’efficace gestione della fiscalità locale. In attesa degli interventi attuativi della Delega fiscale nelle prossime settimane, soprattutto quelli relativi ai tributi locali, la necessità di una traduzione attuativa accurata si fa sempre più pressante. Solo così si potrà pervenire a un assetto della gestione della riscossione più incisivo e adeguato alle esigenze della fiscalità locale.
I principi generali
Tra i principi generali, rientrano:
- il contraddittorio
- l’accesso alla documentazione amministrativa tributaria
- la tutela dell’affidamento
- il divieto di bis in idem
- il principio di proporzionalità
- e l’autotutela.
Questi principi devono uniformare l’ordinamento locale, consentendo anche l’implementazione di ulteriori livelli di tutela, pur garantendo un adeguato standard.
L’obbligo di adeguamento dell’ordinamento locale a tali principi è generale, ma l’articolo 1 non specifica una tempistica precisa o la tipologia di atti richiesti. Si ritiene che l’ente possa adottare un regolamento unico di attuazione o inserire le disposizioni nel regolamento generale delle entrate, senza essere vincolato ai termini di approvazione dei bilanci comunali.
Va sottolineato che, durante il periodo di adeguamento o in mancanza di aggiornamenti, i principi generali dello Statuto sono direttamente applicabili.
Tuttavia, la mancata conformità di tali principi alla specifica disciplina dei tributi comunali, realizzata attraverso il regolamento comunale, potrebbe generare interpretazioni contrastanti e contenziosi.
Il testo della nota dell’IFEL
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it