Nonostante le ripetute promesse del governo di fornire maggiore trasparenza sui progressi e le spese legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), la mancanza di dati dettagliati da parte del Governo continua a suscitare preoccupazioni.
Di recente, la fondazione Openpolis ha pertanto presentato una nuova richiesta di accesso ad atti Foia (Freedom of Information Act) per chiedere che tali informazioni vengano finalmente pubblicate, una mossa che evidenzia un quadro di opacità istituzionale che molti considerano una strategia politica.
Negli ultimi mesi, il governo Meloni ha fatto numerosi annunci sui risultati raggiunti nell’ambito del PNRR, sottolineando che molte misure sono state attivate. Tuttavia, un’analisi più approfondita dei dati disponibili mostra un quadro ben diverso: la realizzazione pratica delle opere finanziate dal piano è ancora molto indietro.
Poca trasparenza: il Governo non sta fornendo abbastanza dati sul PNRR
I dati forniti da Openpolis indicano che, finora, sono stati spesi solo 51,4 miliardi di euro, ossia il 26% del totale assegnato all’Italia. Inoltre, più della metà delle scadenze previste deve ancora essere completata, lasciando il paese con un notevole ritardo rispetto agli obiettivi fissati.
La questione della trasparenza è emersa fin dai primi mesi di attuazione del PNRR, ma si è aggravata con l’avanzare del tempo. Nonostante il governo abbia promesso, attraverso l’Ispettorato Generale per il PNRR, che i dati relativi alle spese sarebbero stati pubblicati entro luglio 2024, questo impegno non è stato rispettato. La mancanza di trasparenza sulle spese per i singoli progetti finanziati è vista da molti come una decisione politica mirata a nascondere eventuali criticità e ritardi.
Alla luce di questo, Openpolis ha deciso di presentare un nuovo Foia, supportato dall’Osservatorio civico PNRR e dallo studio legale E-Lex, con l’obiettivo di ottenere finalmente l’accesso a dati chiari e dettagliati. Le informazioni aggregate finora pubblicate, infatti, non forniscono un quadro esaustivo della reale situazione dei progetti, lasciando molte zone d’ombra su dove e come i fondi vengano effettivamente utilizzati.
Il rischio di perdere i fondi
Oltre alla questione della trasparenza, emerge un’altra preoccupazione: il rischio concreto che l’Italia non riesca a spendere i fondi del PNRR entro le scadenze stabilite. Attualmente, il paese spende circa 1,5 miliardi di euro al mese, un ritmo che, se non accelerato, potrebbe portare alla perdita di una parte consistente delle risorse stanziate. Diversi economisti hanno già lanciato l’allarme, sottolineando come, senza un’accelerazione drastica, l’Italia rischi di non riuscire a utilizzare tutti i fondi entro il 2026.
La mancata pubblicazione dei dati dettagliati sulla spesa del PNRR non è solo un problema di trasparenza, ma potrebbe avere ripercussioni significative sulla capacità dell’Italia di raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione Europea. Avere un quadro chiaro e completo sullo stato di avanzamento dei progetti è essenziale non solo per gli analisti, ma anche per i decisori politici, chiamati a intervenire per evitare che il PNRR si trasformi in un’occasione mancata. Per questo motivo, la battaglia per la trasparenza continua, nella speranza che il governo rispetti finalmente gli impegni presi e renda disponibili i dati necessari per monitorare in modo efficace l’attuazione del piano.