bandiera-ueIl nuovo Rapporto “Le tendenze fiscali nell’Unione europea”, pubblicato di recente, analizza le tendenze nel gettito fiscale, le strutture tributarie e le riforme attuate negli ultimi anni all’interno dei 28 Stati membri, più Islanda e Norvegia che sono membri dello Spazio economico europeo. La relazione di quest’anno presenta una serie di importanti innovazioni nella struttura e nel contenuto rispetto alle precedenti edizioni.

 

La distribuzione delle informazioni, infatti, è stata sostanzialmente rinnovata per rendere più facile l’analisi delle riforme e delle caratteristiche dei sistemi fiscali, ma anche per migliorare la possibilità di realizzare una comparazione tra i diversi Paesi. La ripartizione in tasse su consumi, lavoro e capitale permette ad esempio una valutazione del modo in cui la pressione fiscale è distribuita tra i diversi fattori. Allo stesso tempo, le aliquote d’imposta consentono di misurare a loro volta il carico fiscale medio attuale o effettivo sui diversi tipi di reddito o sulle differenti attività economiche.
 

La struttura dei contenuti – Il rapporto, giunto quest’anno alla nona edizione, valuta il sistema fiscale da varie angolazioni ed è sviluppato in un insieme di capitoli, suddivisi per paese, che offrono una panoramica delle principali tendenze in materia di imposizione fiscale, per ciascuno dei 30 paesi oggetto della relazione. I capitoli hanno una struttura standardizzata, che si articola in tre parti distinte.

 

La prima pagina di ogni capitolo contiene una tabella riassuntiva delle principali entrate fiscali del paese interessato per il periodo 2004-2013 insieme ad alcuni grafici che evidenziano le tendenze di questi indicatori fiscali. I dati provengono dalla Banca dati online di Eurostat e sono stati estratti l’8 ottobre del 2015.
Successivamente è disponibile una tabella sulle più importanti riforme fiscali, distinte per tipologia di intervento. Il periodo coperto va da metà 2014 a metà 2015. Le riforme sono classificate per tipo di misura (Iva, imposta sul reddito d’ impresa, imposta sul reddito delle persone fisiche, etc.) con una breve descrizione relativa alla direzione del cambiamento intrapreso (incremento base/ diminuzione, aumento del tasso /diminuzione).

 

L’ultima serie di tabelle nei capitoli paese fornisce un’istantanea delle principali caratteristiche dei sistemi fiscali nazionali (imposte personali e sulle società, Iva, contributi sociali, imposte sulla ricchezza e sulle transazioni). Il contenuto di queste tabelle riflette la legislazione in vigore il 1° gennaio 2015, salvo diversa indicazione, ed è ricavato dalle informazioni più ampie fornite dai rispettivi ministeri nazionali delle Finanze.
 

Una nota metodologica – Le statistiche inserite nella relazione sono state fornite dagli Stati membri a Eurostat e si basano sulla metodologia prevista dal Sistema europeo dei conti, il SEC 2010. Il sistema precedente, il SEC 95, è stato sostituito lo scorso anno dal SEC 2010 che differisce nella portata e nella concezione generale, riflettendo gli sviluppi nella misurazione delle economie moderne, i progressi nella ricerca metodologica e le esigenze degli utenti.

 

Di conseguenza, la serie di dati in questa edizione, che si basano sulla nuova metodologia SEC 2010, può differire leggermente da quelli pubblicati negli anni precedenti. A titolo esemplificativo, basti pensare che due importanti cambiamenti relativi alle statistiche sul gettito fiscale si riferiscono al prodotto interno lordo (PIL) e ai crediti d’imposta spettanti. La variazione del PIL influenza i denominatori e quindi i valori del gettito fiscale in rapporto al PIL.

 

Per la maggior parte degli Stati membri il PIL è aumentato,  di conseguenza il loro rapporto sarà inferiore in confronto a quello rilevato con il precedente Sistema europeo dei conti.