L’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) ha recentemente pubblicato i dati relativi alle entrate e alle spese degli enti locali per l’anno 2022 (ultima rilevazione completa disponibile), fornendo una panoramica dettagliata dello stato finanziario di comuni, province e città metropolitane in Italia.


Questi dati, elaborati sulla base delle informazioni finanziarie definitive inviate dagli enti locali al Ministero dell’Economia e delle Finanze, sono stati raccolti in conformità con il Decreto Legislativo n. 118 del 2011, successivamente modificato dal Decreto Legislativo n. 126 del 2014, che stabilisce i principi contabili per la finanza pubblica. Tali principi includono il bilancio armonizzato, che mira a standardizzare i metodi di rendicontazione finanziaria per rendere i conti pubblici più trasparenti e confrontabili tra diversi enti.

Le entrate complessive dei comuni: crescita significativa nel 2022

Nel 2022, i comuni italiani hanno registrato un aumento complessivo delle entrate del 4,4% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un totale di 93.727 milioni di euro. Questo incremento rappresenta una crescita importante nel contesto di un’economia ancora in fase di ripresa dopo le difficoltà generate dalla pandemia di COVID-19.

Composizione delle entrate

L’analisi della composizione delle entrate dei comuni rivela che il 75,3% di esse è costituito da entrate correnti, che includono principalmente le imposte, tasse, trasferimenti correnti, e le entrate extratributarie. Le entrate correnti sono fondamentali per il funzionamento quotidiano degli enti locali, in quanto coprono le spese operative e i servizi essenziali forniti ai cittadini, come la gestione dei rifiuti, l’illuminazione pubblica, e il trasporto locale. Le entrate in conto capitale, invece, rappresentano una quota minore ma significativa del totale, provenendo da alienazioni di beni patrimoniali, contributi in conto capitale e mutui, destinati principalmente a finanziare investimenti infrastrutturali e opere pubbliche.

Il ricorso ai prestiti, pur rappresentando una porzione limitata delle entrate totali, gioca un ruolo chiave per sostenere la spesa in conto capitale, favorendo la realizzazione di progetti a lungo termine come la costruzione di scuole, strade e altre infrastrutture pubbliche. Tuttavia, il peso del debito e la capacità di rimborsarlo rimangono preoccupazioni per molti comuni, che devono bilanciare tra l’investimento a lungo termine e la sostenibilità finanziaria.

Aumento delle spese: una gestione più intensa delle risorse

Le spese complessive dei comuni sono aumentate del 4,0% rispetto al 2021, raggiungendo un totale di 83.354 milioni di euro. Questo incremento è attribuibile in parte al contesto inflazionistico che ha fatto lievitare il costo dei beni e dei servizi, ma anche all’aumento della spesa pubblica per migliorare i servizi e infrastrutture locali.

Spese correnti

Le spese correnti, che coprono i costi operativi ordinari degli enti locali, sono aumentate del 6,0% rispetto all’anno precedente. Queste spese includono il personale, le utenze, e la manutenzione ordinaria delle infrastrutture. L’aumento delle spese correnti è indicativo di un crescente fabbisogno di risorse per mantenere i servizi pubblici essenziali in funzione e far fronte a nuove esigenze della popolazione locale.

Spese in conto capitale

Le spese in conto capitale, destinate agli investimenti in beni durevoli e opere pubbliche, hanno registrato una crescita ancora più marcata, con un incremento del 10,3%. Questo aumento riflette il rafforzamento delle politiche di sviluppo locale e l’accelerazione di progetti infrastrutturali, resi possibili anche grazie a contributi statali e finanziamenti europei, come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’incremento delle spese in conto capitale è un segnale positivo per la crescita a lungo termine, poiché gli investimenti in infrastrutture contribuiscono a migliorare la qualità della vita dei cittadini e a promuovere lo sviluppo economico locale.

Capacità di riscossione in calo

Nonostante l’aumento delle entrate e delle spese, uno degli indicatori più preoccupanti emersi dalle statistiche finanziarie è la riduzione della capacità di riscossione dei comuni, che è scesa al 69,7% nel 2022, rispetto al 72% del 2021. Questo significa che i comuni hanno incassato una percentuale minore delle somme dovute, principalmente a causa di difficoltà amministrative, inefficienze nel recupero crediti e, in alcuni casi, un aumento della morosità da parte dei cittadini. Un calo nella capacità di riscossione rappresenta un rischio per la sostenibilità finanziaria dei comuni, poiché limita la disponibilità di risorse per finanziare spese correnti e investimenti futuri.

Province e città metropolitane: aumento più marcato delle entrate e delle spese

Anche le province e le città metropolitane hanno visto una crescita significativa delle loro entrate nel 2022. Le entrate complessive di questi enti sono aumentate del 12,5%, raggiungendo 11.204 milioni di euro. Le spese hanno seguito un andamento simile, con un aumento del 16,3%, segnalando un’intensificazione delle attività gestionali e degli investimenti.

Capacità di riscossione delle province e delle città metropolitane

A differenza dei comuni, la capacità di riscossione delle province e delle città metropolitane è rimasta più alta, attestandosi al 77,8%. Questo dato indica che questi enti territoriali sono stati in grado di incassare una percentuale maggiore delle entrate previste, probabilmente grazie a una gestione più efficiente e a un migliore controllo delle entrate.

L’importanza di una gestione finanziaria sostenibile

I dati pubblicati dall’Istat offrono un quadro dettagliato della gestione finanziaria degli enti locali italiani nel 2022, mostrando un aumento sia delle entrate che delle spese. Tuttavia, il calo nella capacità di riscossione dei comuni rappresenta una sfida significativa per la sostenibilità dei bilanci locali. La capacità di incassare le entrate previste è cruciale per garantire la continuità dei servizi pubblici e per finanziare gli investimenti necessari allo sviluppo delle comunità locali. Pertanto, una gestione più efficiente e innovativa dei sistemi di riscossione, unita a una pianificazione finanziaria a lungo termine, sarà essenziale per sostenere la crescita e la modernizzazione dei territori.

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