tasse-immobili-inagibili-inabitabili-imu-tasiCi sono dei casi in cui è possibile ottenere delle riduzioni o addirittura essere esentati dal pagamento delle tasse? Gli immobili inagibili e inabitabili sono soggeti a IMU-TASI?


Per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati è prevista una riduzione IMU e TASI del 50% applicabile limitatamente al periodo dell’anno durante il quale sussistono tali condizioni, sulla base di quanto disposto dalla delibera ID n. 45/2017 del 27/03/2017, vigente a fini regolamentari che ha approvato le aliquote IMU per l’anno 2017.

 

È tuttavia sempre consigliabile consultare anche le delibere comunali contenenti le regole per tali fabbricati.

 

Ma come ottenere gli sgravi fiscali?

 

A questo scopo è necessario presentare una denuncia di variazione catastale, inviandola al Comune. Interessato alla pratica è chi possiede un immobile non utilizzato:

 

  • perché inagibile o per accertato degrado fisico (come nel caso degli immobili diroccati, pericolanti o fatiscenti).
  • o per obsolescenza funzionale, strutturale e tecnologica (alla quale non si può porre riparo con interventi di manutenzione).
  • o chi sta ristrutturando la propria casa e perciò non la può abitare.

 

Ciò nonostante il contribuente ha diritto alla riduzione a metà dell’Ici/Imu in presenza di fabbricato inagibile o inabitabile, anche se non ha presentato la denuncia, se tale situazione era già a conoscenza del Comune. Il principio è stato affermato dalla Corte di cassazione nella sentenza n. 18453.

 

Ricordiamo che sono esenti totalmente dall’Imu i fabbricati ubicati nei comuni interessati dal sisma che ha colpito le regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Questo a decorrere dalla rata in scadenza il 16 dicembre 2016 e fino alla definitiva ricostruzione o agibilità, comunque non oltre il 31 dicembre 2020.

 

E per altre tasse come la TARI?

 

Previsto dalla normativa il fatto che il contribuente possa usufruire di esenzioni o riduzioni dell’imposta. Questo nel caso si verifichino determinati casi, come ad esempio il riciclo dei rifiuti per proprio conto, l’occupazione dell’immobile solo in una parte dell’anno, il compostaggio degli scarti organici.

 

Più in dettaglio vengono esclusi dalla normativa i locali e le aree inutilizzabili perché non possono nemmeno produrre rifiuti.