tasse-di-successione-2018Tasse di successione: nel 2018 quali sono gli importi da pagare? Quale iter è necessario seguire per ottemperare agli obblighi fiscali?


Come ogni anno le tasse di successione sono tributi che le persone che ricevono in eredità un patrimonio, lasciato dal defunto, e che devono pagare allo Stato sulla base della dichiarazione di successione presentata all’Agenzia delle Entrate.

 

Fino adesso, le aliquote adottate dall’Italia sono state abbastanza contenute, grazie anche alle franchigie che esonerano gli eredi dal pagamento dell’imposta.

 

Regole per il 2018

 

Seppur erano stati paventati possibili aumenti per l’anno appena iniziato, la nuova Legge di Stabilità non ha introdotto nessun aumento per il 2018 relativo alla tassa di successione. Tuttavia ci sono altre novità. Le novità introdotte sulla successione sono state varie e importanti, una tra queste, ricordiamo l’esonero da parte degli eredi di presentare la dichiarazione di successione sotto i 100 mila euro.

 

Dall’entrata in vigore del cd. “Decreto semplificazioni” (D. Lgs n. 175 del 21/11/2014), infatti, non è più obbligatorio presentare la dichiarazione di successione quando l’eredità, lasciata dal defunto al coniuge e ai parenti in linea retta, ha un valore non superiore a 100mila euro e se non comprende beni immobili o diritti immobiliari.

 

Cosa rappresentano le tasse di successione?

 

L’imposta di successione è una tassa di trasferimento, che coinvolge tutti i beni mobili e immobili che cambiano proprietario con la morte del titolare originario. Il passaggio dei beni avviene secondo una precisa linea di parentela, oppure in base alle indicazioni riportate nel testamento e rese valide da un notaio.

 

In mancanza di un testamento la successione naturale, anche chiamata legittima perché stabilita dalla legge e non dalla persona, prevede che sia il coniuge del defunto a ereditare la totalità dei beni. In caso contrario viene seguita la linea familiare, secondo il principio del grado. Vengono cercati i parenti fino al sesto grado, partendo dai figli e dai genitori, altrimenti l’intera eredità viene devoluta allo Stato.

 

Come si calcolano?

 

L’imposta di successione prevede tre aliquote distinte, a seconda del grado di parentela degli eredi, e conseguenti franchigie, cioè soglie entro le quali non è dovuta l’imposta, secondo il seguente schema:

 

  • coniuge e parenti in linea retta (figli, genitori e , in generale, ascendenti e discendenti): 4%, con franchigia fino a € 1.000.000,00 di valore dell’eredità;
  • fratelli e sorelle, 6%, con franchigia di € 100.000,00;
  • altri parenti fino al 4° grado, affini in linea retta, affini in linea collaterale fino al 3° grado: 6% senza franchigia;
  • tutti gli altri soggetti, 8% senza franchigia.

 

Dichiarazione di successione

 

La dichiarazione di successione deve essere presentata dagli eredi, dai chiamati all’eredità, dai legatari entro 12 mesi dalla data di apertura della successione che coincide, generalmente, con la data del decesso del contribuente. La dichiarazione può essere presentata direttamente dal contribuente tramite i servizi telematici, tramite un intermediario abilitato o presso l’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate.

 

Agenzia delle Entrate e Successione Telematica

 

Utilizzabile da Marzo 2018 la nuova versione del modello di “Dichiarazione di successione e domanda di volture catastali“. Sarà sufficiente pagare l’imposta di bollo e i tributi speciali per richiedere il rilascio di un’attestazione (in formato pdf) di avvenuta presentazione della dichiarazione.

 

Per maggiori dettagli potete consultare il nostro approfondimento sulla Successione Telematica.

 

 

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