tasse anti-turismo d'assalto città italianeLe città italiane sono meta, ogni anno, di migliaia di turisti, rendendole spesso invivibili nei mesi delle ferie: ecco, quindi, arrivare le tasse anti-turismo d’assalto.


Si avvicina l’estate, il periodo in cui si viaggia di più e in Italia già fioccano migliaia di prenotazioni, soprattutto per le città d’arte.

La grande ondata di turismo, ripresa dopo il periodo della pandemia di Covid-19, spesso crea non pochi problemi agli abitanti, a causa del sovraffollamento delle città.

Per questo, molte amministrazioni comunali hanno deciso di istituire delle tasse anti-turismo d’assalto, come Venezia e Firenze.

Ecco di cosa si tratta.

Tasse anti-turismo d’assalto: l’arma delle città italiane per arginare i disagi

In vista della stagione estiva, molte amministrazioni comunali hanno deciso di includere nuovi rincari, contro il turismo d’assalto.

Secondo l’Osservatorio nazionale di Jfc sulla tassa di soggiorno, l’imposta, nel 2023, ha portato nelle casse dei Comuni italiani circa 702 milioni di euro, il 13,4% in più rispetto all’anno precedente.

Ma sono previsti ulteriori rincari e altre misure da parte di diverse amministrazioni comunali.

A Venezia, ad esempio, il prossimo 25 aprile debutterà il tanto discusso biglietto d’ingresso. Si tratta di una tassa d’entrata, dal costo di 5 euro, per i “turisti mordi e fuggi”, ovvero i visitatori giornalieri.

Nell’isola di Capri, chi scende dal traghetto, dal 1° aprile al 31 ottobre, pagherà, per la prima volta, 5 euro di tassa di sbarco (prima era fissata a 2,50 euro). Un rincaro che segue quello di Ventotene e Ponza, che avevano già deciso di aumentare l’importo lo scorso anno.

Firenze, dal mese di maggio, inizierà a sperimentare lo scudo verde, ovvero una sorta di maxi-Ztl, che copre una superficie di 38 chilometri quadrati, ovvero il 66% del centro abitato. L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni ma, secondo le fonti, in futuro potrebbe essere utilizzata anche per tracciare i turisti giornalieri che arrivano in città.

Previsti aumenti della tassa di soggiorno a

  • Padova (che da luglio, aumenterà di 0,50 euro per gli alberghi dalle tre stelle in su);
  • Brescia, che nel 2023 ha totalizzato due milioni di turisti in più, rispetto all’anno precedente;
  • Roma, dove la tassa di soggiorno è stata aumentata a 10 euro negli alberghi extralusso;
  • Napoli, dove le tariffe sono già state alzate nei mesi scorsi.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it