L’Ufficio statistico della Ue ha reso disponibili i dati sulle tasse ambientali in Europa nel 2014. Nel 2014, le tasse ambientali sono state pari a 343,6 miliardi di euro nel 2014; nel 2004 erano 282 miliardi di euro. L’Italia si conferma al secondo posto nell’Unione europea, dopo la Germania, sul fronte delle tasse ambientali, che nel 2014 hanno sfiorato quota 58 miliardi di euro, contro i quasi 55 del 2013. Questi alcuni dei dati presentati da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea.
Le categorie delle ecotasse
Dai dati pubblicati emerge che la quota di ecotasse provenienti da tasse e contributi sociali sul totale delle entrate fiscali è diminuita negli ultimi dieci anni, passando dal 6,8% nel 2004 al 6,3% nel 2014. Questa quota è un indicatore dello schema di efficienza delle risorse che monitora l’attuazione della tabella di marcia per realizzare l’iniziativa “Un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse”, avviata nell’ambito della strategia Europa 2020. L’iniziativa promuove il passaggio a un’economia efficiente nell’uso delle risorse e a basse emissioni di carbonio per realizzare una crescita sostenibile. Laroadmap suggerisce un considerevole incremento nella quota delle tasse ambientali in linea con lebest practice degli Stati membri (quote che eccedono il 10%).
La ripartizione delle tasse ambientali
Tra le principali categorie di tasse ambientali, la ripartizione è la seguente: le tasse sull’energia rappresentano il 76,5% e compongono più di tre quarti delle entrate totali, a seguire le tasse sui trasporti (19,9%) e infine quelle sull’inquinamento e risorse (3,6%). La quota ‘ambientale’ sul totale di tasse e contributi sociali in Europa in media è del 6,3% e in Italia dell’8,3%. Superano la quota del 10% Slovenia, Croazia e Grecia, mentre all’estremo opposto si piazzano Belgio e Francia (4,5%), poi Germania, Lussemburgo e Svezia, che si fermano al 5,2%.
La ripartizione per Stato
In ogni Stato membro, le tasse sull’energia hanno generato finora la più grande parte delle entrate fiscali ambientali nel 2014. Le tasse sull’energia sono state particolarmente evidenti in Lituania (93,8%), Repubblica Ceca (92,6%) e Lussemburgo (92,2%). Le tasse sui trasporti rappresentano il secondo maggiore contributo per le entrate provenienti dalle tasse ambientali in tutti gli Stati membri, eccetto l’Estonia. Rappresentano più di un terzo del totale delle entrate fiscali ambientali a Malta (40,6%), Irlanda (37,9%), Danimarca (36,6%), Austria (36%) e Belgio (34%). Le tasse su inquinamento e risorse sono meno significative, anche se in Croazia (17,4%) Olanda (13,8%), Estonia (10,9%) e Slovenia (10,8%), totalizza più del 10% di tutte le entrate provenienti dalle tasse ambientali.